Efficienza energetica, in arrivo le regole applicative del Fondo Nazionale
RISPARMIO ENERGETICO
Efficienza energetica, in arrivo le regole applicative del Fondo Nazionale
Presentata la bozza messa a punto da MISE e Invitalia. Sottosegretario Davide Crippa: ‘il Fondo mobiliterà 1,7 miliardi di euro di investimenti’
17/01/2019 - Si è svolta ieri, nella Sala degli Arazzi del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), la presentazione della proposta di regole applicative del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, messa a punto dal MISE e da Invitalia.
Il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica - spiega il MISE - è stato istituito dal Dlgs 102/2014 attuativo della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica ed è finalizzato a mobilitare maggiori risorse private per la realizzazione di interventi di efficienza energetica realizzati da imprese, ESCO e Pubblica Amministrazione su edifici, impianti e processi produttivi e integra gli strumenti di incentivazione dedicati al raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica.
La Legge di Stabilità per il 2018, ricordiamo, ha previsto che una sezione del Fondo - con dotazione massima di 150 milioni di euro - sia dedicata all’ecoprestito cioè al rilascio di garanzie su mutui sottoscritti per interventi di miglioramento della prestazione energetica degli immobili realizzati da privati cittadini o da condomini. Il Ministero ha confermato l’apertura di tale sezione.
Nel marzo 2018 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 22 dicembre 2017 con cui il Ministero dello Sviluppo Economico ha fissato le modalità di funzionamento del Fondo.
Il Fondo ha l’obiettivo di favorire il finanziamento di interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica attraverso: la riduzione dei consumi di energia nei processi industriali; la realizzazione e il potenziamento di reti e impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento; l’efficientamento di servizi ed infrastrutture pubbliche; la riqualificazione energetica degli edifici.
Il Fondo, di natura rotativa, si articola in due sezioni:
- la prima per la concessione di garanzie su operazioni di finanziamento pari al 30% delle risorse disponibili (di cui il 30% riservato agli interventi riguardanti reti o impianti di teleriscaldamento e raffrescamento);
- la seconda per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato pari al 70% delle risorse disponibili (di cui il 20% riservato agli interventi a favore delle Pubbliche Amministrazioni).
La dotazione finanziaria iniziale è costituita da 185 milioni di euro e potrà essere incrementata con versamenti volontari da parte di altre Amministrazioni centrali e regionali, Enti ed Organismi pubblici ed organizzazione no-profit. Le risorse aggiuntive stimate per il 2019 e il 2020 sono di circa 125 milioni di euro, per un totale di 310 milioni di euro.
Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima prevede il mantenimento del Fondo per il periodo 2021-2030 con una previsione di incremento della dotazione finanziaria di 80 milioni di euro l’anno.
“Si tratta di uno strumento atteso da più di 4 anni - ha dichiarato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia Davide Crippa - fondamentale per rimuovere le barriere finanziarie che limitano la realizzazione di interventi di efficienza energetica da parte delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Oltre ad un’azione di garanzia nei confronti degli investitori, grazie al Fondo si prevede una mobilitazione di investimenti nel settore dell’efficienza energetica di oltre 1,7 miliardi di euro con le risorse già disponibili ed un effetto leva previsto pari a 5,5 con relativa creazione di posti di lavoro nel settore e opportunità per l’indotto”.
Sulla base della proposta di regole operative, presentate da Corrado Diotallevi, responsabile della Business Unit grandi investimenti e sviluppo di impresa di Invitalia Spa, è stato avviato il confronto con gli stakeholder che - ha detto Crippa - “continuerà online”. I soggetti interessati, attraverso il sito del Ministero, potranno presentare le proprie osservazioni entro il 25 gennaio 2019.
Il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica - spiega il MISE - è stato istituito dal Dlgs 102/2014 attuativo della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica ed è finalizzato a mobilitare maggiori risorse private per la realizzazione di interventi di efficienza energetica realizzati da imprese, ESCO e Pubblica Amministrazione su edifici, impianti e processi produttivi e integra gli strumenti di incentivazione dedicati al raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica.
La Legge di Stabilità per il 2018, ricordiamo, ha previsto che una sezione del Fondo - con dotazione massima di 150 milioni di euro - sia dedicata all’ecoprestito cioè al rilascio di garanzie su mutui sottoscritti per interventi di miglioramento della prestazione energetica degli immobili realizzati da privati cittadini o da condomini. Il Ministero ha confermato l’apertura di tale sezione.
Nel marzo 2018 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 22 dicembre 2017 con cui il Ministero dello Sviluppo Economico ha fissato le modalità di funzionamento del Fondo.
Il Fondo ha l’obiettivo di favorire il finanziamento di interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica attraverso: la riduzione dei consumi di energia nei processi industriali; la realizzazione e il potenziamento di reti e impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento; l’efficientamento di servizi ed infrastrutture pubbliche; la riqualificazione energetica degli edifici.
Il Fondo, di natura rotativa, si articola in due sezioni:
- la prima per la concessione di garanzie su operazioni di finanziamento pari al 30% delle risorse disponibili (di cui il 30% riservato agli interventi riguardanti reti o impianti di teleriscaldamento e raffrescamento);
- la seconda per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato pari al 70% delle risorse disponibili (di cui il 20% riservato agli interventi a favore delle Pubbliche Amministrazioni).
La dotazione finanziaria iniziale è costituita da 185 milioni di euro e potrà essere incrementata con versamenti volontari da parte di altre Amministrazioni centrali e regionali, Enti ed Organismi pubblici ed organizzazione no-profit. Le risorse aggiuntive stimate per il 2019 e il 2020 sono di circa 125 milioni di euro, per un totale di 310 milioni di euro.
Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima prevede il mantenimento del Fondo per il periodo 2021-2030 con una previsione di incremento della dotazione finanziaria di 80 milioni di euro l’anno.
“Si tratta di uno strumento atteso da più di 4 anni - ha dichiarato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia Davide Crippa - fondamentale per rimuovere le barriere finanziarie che limitano la realizzazione di interventi di efficienza energetica da parte delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Oltre ad un’azione di garanzia nei confronti degli investitori, grazie al Fondo si prevede una mobilitazione di investimenti nel settore dell’efficienza energetica di oltre 1,7 miliardi di euro con le risorse già disponibili ed un effetto leva previsto pari a 5,5 con relativa creazione di posti di lavoro nel settore e opportunità per l’indotto”.
Sulla base della proposta di regole operative, presentate da Corrado Diotallevi, responsabile della Business Unit grandi investimenti e sviluppo di impresa di Invitalia Spa, è stato avviato il confronto con gli stakeholder che - ha detto Crippa - “continuerà online”. I soggetti interessati, attraverso il sito del Ministero, potranno presentare le proprie osservazioni entro il 25 gennaio 2019.