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Lavori pubblici, Cnappc e Cresme: ‘è partita la rivoluzione del BIM’

Lavori pubblici, Cnappc e Cresme: ‘è partita la rivoluzione del BIM’

Nel 2018 il valore delle gare di progettazione in BIM è aumentato di 8 volte rispetto al 2017

Vedi Aggiornamento del 11/11/2022
Foto: ©Renzo Piano Building Workshop - Courtesy of Salini Impregilo S.p.A.
Foto: ©Renzo Piano Building Workshop - Courtesy of Salini Impregilo S.p.A.
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 11/11/2022
11/02/2019 - Nel 2018 l’ammontare delle gare di progettazione in BIM (Building Information Modeling) è salito a 246 milioni di euro, contro i soli 36 milioni nel 2017, registrando una crescita pari a 8 volte e una forte accelerazione nel quarto trimestre quando si sono toccati gli 80 bandi per 163 milioni di euro.
 
I dati arrivano da uno studio condotto dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc) e dal Cresme che commentano: “la rivoluzione del BIM è partita e, in alcuni casi, prima ancora della sua obbligatorietà”.
 
Ricordiamo, infatti, che dal 1° gennaio 2019 l’utilizzo del BIM è obbligatorio per le opere pubbliche di importo pari o superiore a 100 milioni di euro. Dal 2020 lo sarà per i lavori complessi oltre i 50 milioni di euro; dal 2021 per i lavori complessi oltre i 15 milioni di euro e così via fino al dal 2025 per tutte le nuove opere.
 

Il BIM contribuisce all’evoluzione del settore costruzioni

L’analisi del numero di bandi in BIM - condotta da Cnappc e Cresme - mostra che si è passati da circa 30 procedure nel biennio 2015-2016 a 99 iniziative nel 2017 e poi a 291 procedure nel 2018, il triplo rispetto al 2017. Lo scenario della crescita del BIM non sembra, quindi, essere dovuto solo alla sua obbligatorietà, quanto, piuttosto, alla consapevolezza che si tratta di uno strumento che contribuisce all’evoluzione del settore della progettazione e, soprattutto, delle costruzioni.
 
Per approfondire: Il BIM e la cantierizzazione del progetto
 

I committenti: PA, Regioni, gestori servizi pubblici, Comuni

Sul fronte della committenza, nel 2018 si distinguono le Amministrazioni pubbliche centrali per numero di gare (172, per un importo di 82,7 milioni di euro, su 291 gare totali) e le Regioni per importo (9 gare per 35,5 milioni di euro). Si distinguono anche i gestori di servizi pubblici: con 22 gare e 71,5 milioni di euro svolgono un ruolo importante nella crescita del BIM. Circa i Comuni, sono 31, per 12,5 milioni di euro, quelli che hanno scelto il BIM.
 

I committenti BIM top: Demanio, Campania, Basilicata, Anas

Nell’ambito delle Amministrazioni centrali spicca l’Agenzia territoriale del Demanio; tra le Regioni spiccano i 6 bandi dall’ammontare di 32,6 milioni indetti dalla Regione Campania e il bando dell’importo di 235mila euro dalla Regione Basilicata per i servizi di progettazione per il completamento, adeguamento ed ampliamento del Presidio Ospedaliero Villa D’Agri, 1° stralcio funzionale. L’Anas si segnala tra i gestori dei servizi pubblici.
 
Per approfondire: BIM, i vantaggi per progettisti e committenti
 

Bandi BIM diffusi soprattutto al Sud

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale per macroarea, si registra una domanda diffusa su tutto il territorio nazionale (sono rappresentate tutte le macroaree geografiche), ma con un ruolo importante del Sud con 94 bandi e 87,2 milioni di euro messi in gara.
 
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