Network
Pubblica i tuoi prodotti
Edilizia, i sindacati chiedono una politica industriale che rilanci la filiera

Edilizia, i sindacati chiedono una politica industriale che rilanci la filiera

Il 15 marzo sciopero generale di tutti i settori: edilizia, legno, cemento, lapidei, laterizi

Vedi Aggiornamento del 14/11/2019
Foto tratta da: www.flickr.com/photos/filleanazionale
Foto tratta da: www.flickr.com/photos/filleanazionale
di Rossella Calabrese
07/02/2019 - Una cabina di regia presso Palazzo Chigi per riaprire i cantieri; un piano per la qualità delle materie prime al servizio di ristrutturazioni, rigenerazione e antisismico; una sistematizzazione degli incentivi.
 
Sono alcune delle richieste di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che hanno proclamato, per il prossimo 15 marzo, lo sciopero generale di tutti i settori della filiera delle costruzioni.
 
“Per rilanciare il Paese - dichiarano in una nota Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, Segretari Generali dei tre sindacati - occorre una politica industriale in grado di rilanciare l’intera filiera delle costruzioni: dall’edilizia ai materiali, dal settore del legno e arredo al cemento, dai lapidei al settore dei laterizi. Abbiamo chiesto un tavolo a Palazzo Chigi dove affrontare la più grave crisi dei nostri settori dal dopo guerra ad oggi, per dare una risposta agli oltre 600 mila persone che hanno perso il lavoro e al milione che rischia di perderlo”. 
 
I sindacati chiedono:
- una cabina di regia presso Palazzo Chigi per riaprire i cantieri con politiche mirate che intervengano tanto con strumenti finanziari mirati per le imprese del settore (un Fondo nazionale di Garanzia) che per sbloccare le grandi opere da Nord a Sud;
- una politica di investimenti mirati in grado di essere immediatamente tradotti in piani straordinari per la messa in sicurezza di territori, strade, ponti;
- la qualificazione delle stazioni appaltanti sempre meno in grado di progettare e di rendere esecutivi i bandi fatti;
- un piano per la qualità delle materie prime al servizio di ristrutturazioni, rigenerazione e antisismico, di nuove politiche abitative;
- una sistematizzazione degli incentivi, da quelli per le ristrutturazioni a quelli per il risparmio energetico e il bonus mobili;
- una politica di tutela e riconversione dell’occupazione nei settori dei materiali;
- la qualificazione dell’impresa e il contrasto al dumping contrattuale con un sistema che premi qualità e sicurezza;
- una accelerazione sugli appalti verdi al fine di premiare chi fa ricerca ed innovazione nei nostri settori;
- una sburocratizzazione mirata di diversi passaggi del Codice Appalti senza ridurre tutele e diritti e senza tornale alla liberalizzazione dei sub appalti o al massimo ribasso.
 
“Il 15 marzo - prosegue la nota - si fermeranno i cantieri, le fabbriche del legno e dell’arredo, le cave e le fornaci, le cementerie per l’intera giornata con migliaia di lavoratori e disoccupati che manifesteranno a Roma a sostegno delle proposte concrete e fattibili che come Sindacato abbiamo avanzato e su cui il Governo non vuol confrontarsi”.
 
“Le lavoratrici e lavoratori dei nostri settori - concludono Panzarella, Turri e Genovesi - saranno in piazza il prossimo 9 febbraio a Roma e saranno in piazza anche il prossimo 15 marzo sempre nella Capitale. Per chiedere lavoro e sviluppo, consapevoli che se non riparte il settore delle costruzioni non ripartirà il Paese”.
 
Le più lette
Imposta la nazione di spedizione

La scelta della nazione consente la corretta visualizzazione dei prezzi e dei costi di spedizione