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Distanze tra pareti finestrate, anche i balconi vanno conteggiati

Distanze tra pareti finestrate, anche i balconi vanno conteggiati

La Cassazione spiega: inderogabili i limiti fissati dalle norme nazionali per tutelare decoro e sicurezza

Vedi Aggiornamento del 14/11/2022
Foto: Rudmer Zwerver©123RF.com
di Paola Mammarella
27/03/2019 - Le regole sulle distanze tra pareti finestrate valgono anche quando le finestre siano presenti solo su una delle pareti. Una parete dotata di balconi viene considerata fuinestrata. Di conseguenza, per il calcolo delle distanze bisogna tenere presenti i balconi.
 
Le spiegazioni sono contenute nella sentenza 4834/2019 con cui la Cassazione ha ribadito che i regolamenti edilizi comunali non possono derogare alle norme sulle distanze tra edifici stabilite dal DM 1444/1968.
 

Distanze tra pareti finestrate e balconi

Secondo la Cassazione, per pareti finestrate devono intendersi non solo le pareti munite di vedute, ma più in generale tutte le pareti munite di aperture di qualsiasi genere verso l'esterno.
 
L'obbligo del rispetto della distanza minima assoluta di 10 metri tra pareti finestrate di edifici antistanti, ha aggiunto la Cassazione, deve essere applicato anche nel caso in cui una sola delle pareti che si fronteggiano sia finestrata.
 
La norma, hanno spiegato i giudici, è finalizzata alla salvaguardia dell'interesse pubblico-sanitario a mantenere una determinata intercapedine tra gli edifici che si fronteggiano, quando uno dei due abbia una parete finestrata. La ratio della normativa, si legge nella sentenza, non è la tutela della privacy, bensì il decoro e sicurezza, ed evitare intercapedini dannose tra pareti.
 
A connotare come finestrata una parete, ha aggiunto la Cassazione, è anche la presenza di balconi, cioè manufatti che assicurano la possibilità di esercitare la veduta.
 
I balconi vanno quindi considerati ai fini del calcolo della distanza dall’edificio antistante. Se così non fosse, illustra la sentenza, “ne conseguirebbe la facoltà per i Comuni di permettere edificazioni incongrue, con profili orizzontali dentati a rientranze e sporgenze, in corrispondenza rispettivamente dei tratti finestrati e di quelli ciechi delle facciate”.
 

Distanze tra pareti finestrate e balconi, il caso

La Cassazione si è pronunciata sul caso di un condominio costruito ad una distanza inferiore di 10 metri da un’altra costruzione preesistente.
 
La Corte d’Appello aveva condannato la società a demolire e arretrare alcune porzioni del fabbricato, compresi i balconi, in modo da rispettare la distanza di 10 metri, ma il costruttore aveva presentato un ricorso basato sulla definizione di parete finestrata.
 
Sulla base dell’analisi della normativa sulle distanze, il ricorso è stato però respinto.
 
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