Pagamenti della PA, non si potrà più sforare il limite di 30 giorni
NORMATIVA
Pagamenti della PA, non si potrà più sforare il limite di 30 giorni
Ok della Camera alla Legge Europea 2018: ammesse deroghe a 60 giorni solo se giustificate dalla natura del contratto
14/03/2019 - Tempi certi per il pagamento di professionisti e imprese che lavorano con la Pubblica Amministrazione. La Camera ha dato il via libera al disegno di legge Europea 2018.
I certificati di pagamento relativi agli acconti del corrispettivo di appalto saranno emessi contestualmente all'adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori e comunque entro un termine non superiore a 7 giorni dall'adozione degli stessi.
Il responsabile unico del procedimento (RUP) rilascerà il certificato di pagamento ai fini dell'emissione della fattura da parte dell'appaltatore entro 7 giorni dall'esito positivo del collaudo o della verifica di conformità. Da questo momento decorreranno i termini (di 30 o al massimo 60 giorni) per l’erogazione del pagamento.
La Commissione Europea ritiene che il Codice Appalti italiano vìoli la Direttiva 2011/7/UE sui ritardi nei pagamenti, che impone alle autorità pubbliche di eseguire i pagamenti non oltre 30 giorni o, in casi singolarmente motivati, 60 giorni dalla data di ricevimento della fattura o, se del caso, al termine della procedura di verifica della corretta prestazione dei servizi.
Da diversi monitoraggi è emerso che, anche dopo il recepimento della Direttiva 2011/7/UE con il D.lgs.192/2012, la PA ha più volte sforato i tempi di pagamento, raggiungendo punte di 18 mesi di ritardo.
La Legge Europea 2018 dovrebbe evitare all’Italia le sanzioni previste dalle procedure di infrazione. L’approvazione alla Camera costituisce un primo step. La norma deve ora tornare in Senato per il via libera definitivo.
Pagamenti della PA entro 30 giorni
Il ddl prevede la modifica dell’articolo 113-bis del Codice Appalti (Dlgs 50/2016). I pagamenti relativi agli acconti del corrispettivo di appalto saranno effettuati entro 30 giorni decorrenti dall'adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori, salvo che sia espressamente concordato nel contratto un diverso termine, comunque non superiore a 60 giorni e purché ciò sia oggettivamente giustificato dalla natura particolare del contratto o da talune sue caratteristiche.I certificati di pagamento relativi agli acconti del corrispettivo di appalto saranno emessi contestualmente all'adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori e comunque entro un termine non superiore a 7 giorni dall'adozione degli stessi.
Il responsabile unico del procedimento (RUP) rilascerà il certificato di pagamento ai fini dell'emissione della fattura da parte dell'appaltatore entro 7 giorni dall'esito positivo del collaudo o della verifica di conformità. Da questo momento decorreranno i termini (di 30 o al massimo 60 giorni) per l’erogazione del pagamento.
Pagamenti della PA, Italia fanalino di coda
Nonostante l’obbligo di saldare i pagamenti nei tempi previsti dalla normativa comunitaria, l’Italia ha accumulato notevoli ritardi, che le sono costati anche dei richiami da parte di Bruxelles, come quello della scorsa estate.La Commissione Europea ritiene che il Codice Appalti italiano vìoli la Direttiva 2011/7/UE sui ritardi nei pagamenti, che impone alle autorità pubbliche di eseguire i pagamenti non oltre 30 giorni o, in casi singolarmente motivati, 60 giorni dalla data di ricevimento della fattura o, se del caso, al termine della procedura di verifica della corretta prestazione dei servizi.
Da diversi monitoraggi è emerso che, anche dopo il recepimento della Direttiva 2011/7/UE con il D.lgs.192/2012, la PA ha più volte sforato i tempi di pagamento, raggiungendo punte di 18 mesi di ritardo.
La Legge Europea 2018 dovrebbe evitare all’Italia le sanzioni previste dalle procedure di infrazione. L’approvazione alla Camera costituisce un primo step. La norma deve ora tornare in Senato per il via libera definitivo.