I Comuni beneficiari del contributo, previsto - lo ricordiamo - dall’articolo 30 del Decreto Crescita (DL 34/2019), dovranno avviare i progetti entro il 31 ottobre 2019, pena la decadenza del contributo.
500 milioni di euro per 7.915 Comuni
I contributi assegnati ai 7.915 Comuni italiani - a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), il Fondo destinato al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese - variano in funzione della popolazione residente: da 50.000 euro per i Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti a 250.000 euro per i Comuni con oltre 250.000 abitanti.In particolare:
- 50.000 euro ai Comuni fino a 5.000 abitanti;
- 70.000 euro ai Comuni tra 5.001 e 10.000 abitanti;
- 90.000 euro ai Comuni tra 10.001 e 20.000 abitanti;
- 130.000 euro ai Comuni tra 20.001 e 50.000 abitanti;
- 170.000 euro ai Comuni tra 50.001 e 100.000 abitanti;
- 210.000 euro ai Comuni tra 100.001 e 250.000 abitanti;
- 250.000 euro ai Comuni con oltre 250.000 abitanti.
I contributi sono destinati a opere di efficientamento energetico quali interventi di illuminazione pubblica, di risparmio energetico degli edifici pubblici, di installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, e di sviluppo territoriale sostenibile quali interventi per la mobilità sostenibile, l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici, l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Il Comune beneficiario del contributo può finanziare una o più opere pubbliche, a condizione che esse non abbiano già ottenuto un finanziamento pubblico e siano aggiuntive rispetto a quelle già programmate sulla base degli stanziamenti contenuti nel bilancio di previsione del 2019.
Il decreto è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Le disposizioni operative e le modalità di controllo per l’attuazione della misura saranno disciplinate con successivi provvedimenti ministeriali.