Incentivo 2%, tanto rumore per nulla?
Potrebbe tradursi con un niente di fatto il tentativo di reintrodurre l’incentivo del 2% per le attività di progettazione svolte dai dipendenti della Pubblica Amministrazione.L'emendamento, che propone la cancellazione dell'incentivo, arriva dopo le numerose proteste delle associazioni rappresentative dei liberi professionisti, raccolte durante il ciclo di audizioni presso le Commissioni Lavori Pubblici e Ambiente del Senato.
Se l’emendamento sarà confermato, ai tecnici interni alla PA resterà il bonus per le attività di programmazione e controllo.
Procedura negoziata, diminuiscono gli operatori da consultare
Un altro emendamento propone: l’affidamento diretto, previa consultazione di 3 operatori, per le gare di importo compreso tra 40mila e 150mila euro; la procedura negoziata, previa consultazione di 10 operatori per i lavori e 5 per i servizi, nelle gare di importo compreso tra 150mila e 350mila euro; la procedura negoziata, previa consultazione di 15 operatori, per le gare di importo compreso tra 350mila euro e un milione di euro; la procedura ordinaria per importi superiori a un milione.Il decreto legge (DL 32/2019) prevede invece la procedura negoziata, previa consultazione di 3 operatori, fino a 200mila euro e, oltre questa soglia, le procedure ordinarie.
L’emendamento sembra quindi introdurre una ulteriore semplificazione.
Subappalto, tetto al 40%
Potrebbe essere definita una soluzione intermedia quella proposta dal Governo. Intermedia rispetto al limite del 30% fissato dal Codice Appalti e a quello del 50% previsto dal decreto legge Sblocca Cantieri.Secondo un emendamento presentato dai relatori, il limite del subappalto potrebbe essere fissato al 40% del valore dei lavori.
Fondo Salva Cantieri
Come annunciato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, nelle gare di importo superiore a 200 mila euro per i lavori e 100mila euro per i servizi, il vincitore dovrà versare al Fondo “Salva Cantieri” lo 0,2% del valore del ribasso offerto.Il Fondo consentirebbe di anticipare una gran parte dei crediti vantati in casi di mancati pagamenti per crisi di impresa.