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Decreto Crescita, i tecnici: ‘estendere il sismabonus alla diagnosi degli edifici’

Decreto Crescita, i tecnici: ‘estendere il sismabonus alla diagnosi degli edifici’

RPT in audizione: ‘molteplicità di incentivi in ambiti limitati e specifici non organicamente correlati’

Vedi Aggiornamento del 12/07/2019
Foto: pagina Facebook @Cameradeideputati
di Paola Mammarella
13/05/2019 - Misure positive, che rischiano però di essere dispersive. È il giudizio espresso dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) durante un’audizione alla Camera sul Decreto Crescita.
 
Secondo RPT, le norme per la crescita sono “articolate per lo più in una molteplicità di incentivi che spesso intervengono in ambiti limitati e specifici, non organicamente correlati”.

Sulla base di queste considerazioni, i tecnici hanno quindi formulato delle richieste di modifica da attuare durante la conversione in legge.
 

Sismabonus anche per la verifica della sicurezza degli immobili

RPT considera positiva l’estensione del sismabonus per l’acquisto di case antisismiche alle zone a rischio sismico 2 e 3.
 
“Tuttavia - ribadisce - sul sismabonus e sugli interventi di mitigazione degli edifici privati e pubblici dal rischio sismico occorrerebbe avviare un piano e una politica di più ampio respiro e di più lunga durata che porti, come più volte proposto, ad incentivare fortemente gli interventi di mitigazione del rischio attuando quel piano di prevenzione proposto in più occasioni dalla Rete Professioni Tecniche. Inoltre, va estesa la possibilità, che il sismabonus possa essere applicato anche per le fasi di verifica e progettazione degli interventi per gli edifici, onde agevolare la conoscenza della situazione di sicurezza degli stessi e poter determinare il costo di intervento”.

Ricordiamo che i tecnici da tempo chiedono l’agevolazione della diagnosi sismica degli edifici per conoscerne il livello di rischio. Al momento gli incentivi del sismabonus vengono riconosciuti alla diagnosi solo se propedeutica alla realizzazione dei lavori di miglioramento o adeguamento sismico.

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Tassazione agevolata per gli immobili ristrutturati

RPT ha chiesto di estendere la tassazione fissa per l’acquisto di immobili da demolire e ricostruire, secondo le norme antisismiche e tecniche vigenti, anche ai casi di ristrutturazione significativa, in modo da poter agevolare gli interventi di rigenerazione urbana.

L’attuale formulazione del Decreto Crescita prevede l’applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna, per i trasferimenti di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare che, entro i successivi dieci anni, provvedano alla loro demolizione e ricostruzione in chiave antisismica e con il conseguimento della classe energetica A o B, anche con variazione della volumetria, e alla loro alienazione.
 

Agevolazioni per i professionisti

Analogamente a quanto riconosciuto alle PMI, cui è riconosciuta l’applicazione del credito di imposta in caso di partecipazione alle fiere internazionali, RPT ha chiesto che la stessa agevolazione sia estesa ai professionisti o alle imprese che partecipano a convenzioni internazionali per la normazione tecnica su incarico degli enti di normazione italiani. In questo modo, sostiene RPT, si consentirebbe “l’affermazione delle nostre normative, con conseguenti vantaggi per le nostre imprese, a livello più ampio”.
 

Opere pubbliche: ‘risorse inadeguate’

RPT ha sottolineato che gli incentivi per le opere pubbliche hanno un ruolo limitato e poco incisivo per la crescita.
 
“Basti pensare - ha spiegato RPT - che la misura più rilevante è rappresentata dalla disponibilità di 500 milioni di euro per interventi su strade e messa in sicurezza degli edifici scolastici oltre che per interventi di risparmio energetico nei Comuni. Si tratta di risorse inadeguate soprattutto se si parla di strutture scolastiche e distribuite praticamente a pioggia, in funzione del numero degli abitanti dei Comuni”.

“Colpisce, inoltre, il fatto che i progetti finanziati con tali risorse debbano essere, improrogabilmente, avviati entro ottobre 2019. La celerità nella realizzazione degli investimenti pubblici ovviamente è sempre auspicabile, ma la RPT ritiene che la progettazione di qualità a monte di tale processo debba essere fatta con i necessari approfondimenti e non sull’onda dell’emergenza”.
 
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