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Fattura elettronica, termini più lunghi per l’emissione

Fattura elettronica, termini più lunghi per l’emissione

La novità nel ddl ‘Semplificazione Fiscale’ approvato dalla Camera

Vedi Aggiornamento del 08/10/2019
Foto: Andriy Popov©123RF.com
Foto: Andriy Popov©123RF.com
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 08/10/2019
16/05/2019 - I termini per l’emissione della fattura elettronica passeranno da 10 a 15 giorni. Lo prevede il disegno di legge per la semplificazione fiscale, approvato ieri dalla Camera.
 
Il ddl prevede che l’Agenzia delle Entrate potrà verificare con procedure automatizzate il corretto assolvimento dell’imposta di bollo virtuale già in fase di ricezione.
 
Semplificato anche il sistema di comunicazioni periodiche sulle liquidazioni Iva. La comunicazione del quarto trimestre sarà assorbita in quella complessiva di fine anno. I crediti Iva potranno inoltre essere ceduti anche trimestralmente.
 

Fattura elettronica, regole e tempistiche

La Legge di Bilancio 2018 (L. 205/2017) ha introdotto l’obbligo di emissione e ricezione delle fatture elettroniche riferite alle operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati in Italia, nonché l’obbligo di trasmissione telematica dei dati relativi alle operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato.
 
L’obbligo è entrato in vigore dal 1° luglio 2018 per le operazioni relative ai subappalti e il 1° gennaio 2019 per tutte le operazioni B2B, cioè Business to Business, dirette ad altri operatori Iva, sia alle operazioni B2C, cioè Business to Consumer, dirette ai consumatori finali.
 
La fattura elettronica non è obbligatoria per i professionisti rientranti nel regime dei minimi o nel regime forfettario
 
La fattura deve essere emessa al momento dell'effettuazione dell'operazione, ovvero entro le ore 24 del giorno dalla cessione del bene o dalla prestazione del servizio.
 
Il Decreto Fiscale (Legge 136/2018) ha previsto un periodo transitorio fino al 30 giugno 2019. Non saranno applicate sanzioni se l’emissione della fattura avverrà entro i termini (mensili o trimestrali) di liquidazione dell’Iva relativa all’operazione effettuata. Se non si rispetterà questo termine sarà invece applicata una sanzione che potrà essere ridotta al 20% quando l’emissione della fattura avvenga entro la liquidazione del mese o trimestre successivo.
 
Dal 1° luglio 2019 gli operatori potranno emettere la fattura entro dieci giorni, a condizione che nella fattura stessa si indichi che ci si è avvalsi della possibilità di differimento e la data in cui è stata effettuata la cessione di beni o la prestazione di servizi ovvero la data in cui è stato corrisposto in tutto o in parte il corrispettivo. La fattura elettronica si considererà emessa se risulterà trasmessa attraverso il Sistema di Interscambio entro dieci giorni dalla data dell'effettuazione dell'operazione.
 
Il ddl approvato alla Camera ha esteso questo termine da 10 a 15 giorni. La novità dovrà ora essere confermata dal Senato.
 

Fattura elettronica negli appalti pubblici, il nuovo standard europeo

Ricordiamo che nel settore pubblico la fatturazione elettronica è già consolidata. Ogni Paese europeo utilizza però un suo standard, che spesso rende difficile la partecipazione alle gare d’appalto agli operatori di un Paese diverso.
 
Per creare un sistema unico e facilitare la concorrenza, l’Unione Europea ha elaborato la Direttiva 2014/55/UE sulla fatturazione elettronica contenente lo standard europeo cui tutti i Paesi dovranno conformarsi. La Direttiva è stata recepita nell’ordinamento italiano dal Decreto Legislativo 148/2018. Per chiarire meglio gli adempimenti agli operatori, l’Agenzia delle Entrate ha emanato il provvedimento 18 aprile 2019 contenente le regole tecniche applicative.
 
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