La flat tax fino a 65mila euro fa impennare le Partite Iva in regime forfetario
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La flat tax fino a 65mila euro fa impennare le Partite Iva in regime forfetario
Nei primi tre mesi del 2019 quasi 196mila nuove aperture. Oltre la metà ha aderito al nuovo sistema agevolato

14/05/2019 - Cresce il numero delle Partite Iva, soprattutto quelle rientranti nel regime forfetario. Merito delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2019 (L.145/2018), che ha esteso la portata del sistema agevolato.
Il 77% delle nuove aperture di partita Iva è stato aperto da persone fisiche (in questo gruppo rientrano i professionisti), il 18,5% da società di capitali, il 3,5% da società di persone.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 45% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22% al Centro e quasi il 33% al Sud e Isole.
In base alla classificazione per settore produttivo, le attività professionali risultano il settore con il maggior numero di aperture di partite Iva (20,2% del totale).
Stabile la ripartizione di genere, con i maschi al 62,1%. Il 45,7% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 32,2% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età registrano incrementi di aperture: il più consistente è il +39,3% della classe più anziana. Questo vuol dire che la Partita Iva rappresenta un'alternativa per pensionati o altri soggetti esclusi in qualche modo dal mondo del lavoro.
In totale, 104.456 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari a più della metà del totale delle nuove aperture (53,3%), con un aumento di adesioni di ben il 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’andamento è influenzato dalle modifiche normative introdotte con la legge di bilancio 2019, che ha elevato a 65mila euro il limite di ricavi per fruire del regime forfetario e introdotto agevolazioni per coloro che aderiscono (unica imposta al 15% sostitutiva di Irpef, Irap e addizionali comunali, esenzione dall'obbligo di fatturazione elettronica e dall'obbligo di versamento IVA). Queste novità da un lato hanno determinato un aumento complessivo delle aperture di partita Iva, dall’altro una ricomposizione delle aperture a favore della natura giuridica “persona fisica” e a sfavore delle forme societarie.
Chi rientra in questi limiti viene tassato con un’unica imposta, nella misura del 15%, sostitutiva delle imposte sui redditi, delle addizionali regionali e comunali e dell’Irap.
Non possono applicare il regime forfetario gli esercenti attività d’impresa arti o professioni che contemporaneamente all’esercizio dell’attività, partecipano a società di persone, associazioni o imprese familiari o che controllano società a responsabilità limitata che svolgono attività riconducibili a quella da loro svolta in regime forfetario.
Accesso vietato anche alle persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, ad esclusione degli “ex praticanti” che iniziano una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatorio ai fini dell'esercizio di arti o professioni.
I contribuenti che aderiscono al regime forfetario non addebitano l’Imposta sul valore aggiunto in fattura, non devono osservare gli obblighi di liquidazione e versamento dell’imposta né gli obblighi contabili e dichiarativi. Il regime prevede, inoltre, l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica, con l’eccezione delle fatture elettroniche nei confronti della Pa che rimangono obbligatorie.
Partite Iva, boom di nuove aperture a inizio 2019
Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio sulle partite IVA del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), nei primi tre mesi del 2019 sono state aperte 196.060 nuove partite Iva. In confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra un aumento del 7,9%.Il 77% delle nuove aperture di partita Iva è stato aperto da persone fisiche (in questo gruppo rientrano i professionisti), il 18,5% da società di capitali, il 3,5% da società di persone.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 45% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22% al Centro e quasi il 33% al Sud e Isole.
In base alla classificazione per settore produttivo, le attività professionali risultano il settore con il maggior numero di aperture di partite Iva (20,2% del totale).
Stabile la ripartizione di genere, con i maschi al 62,1%. Il 45,7% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 32,2% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età registrano incrementi di aperture: il più consistente è il +39,3% della classe più anziana. Questo vuol dire che la Partita Iva rappresenta un'alternativa per pensionati o altri soggetti esclusi in qualche modo dal mondo del lavoro.
Partite Iva, piace il regime forfetario
Rispetto al primo trimestre del 2018, vi è stato un notevole aumento di avviamenti per le persone fisiche (+14%), dovuto alle crescenti adesioni al regime forfetario, mentre le forme societarie presentano significativi cali: -17,2% per le società di persone e -8,5% per le società di capitali.In totale, 104.456 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari a più della metà del totale delle nuove aperture (53,3%), con un aumento di adesioni di ben il 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’andamento è influenzato dalle modifiche normative introdotte con la legge di bilancio 2019, che ha elevato a 65mila euro il limite di ricavi per fruire del regime forfetario e introdotto agevolazioni per coloro che aderiscono (unica imposta al 15% sostitutiva di Irpef, Irap e addizionali comunali, esenzione dall'obbligo di fatturazione elettronica e dall'obbligo di versamento IVA). Queste novità da un lato hanno determinato un aumento complessivo delle aperture di partita Iva, dall’altro una ricomposizione delle aperture a favore della natura giuridica “persona fisica” e a sfavore delle forme societarie.
Partite Iva, come funziona il nuovo regime forfetario
Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2019 ha portato da 30mila (per i professionisti di area tecnica) a 65mila euro il tetto dei ricavi per accedere al regime agevolato e ha riformulato alcune cause ostative.Chi rientra in questi limiti viene tassato con un’unica imposta, nella misura del 15%, sostitutiva delle imposte sui redditi, delle addizionali regionali e comunali e dell’Irap.
Non possono applicare il regime forfetario gli esercenti attività d’impresa arti o professioni che contemporaneamente all’esercizio dell’attività, partecipano a società di persone, associazioni o imprese familiari o che controllano società a responsabilità limitata che svolgono attività riconducibili a quella da loro svolta in regime forfetario.
Accesso vietato anche alle persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, ad esclusione degli “ex praticanti” che iniziano una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatorio ai fini dell'esercizio di arti o professioni.
I contribuenti che aderiscono al regime forfetario non addebitano l’Imposta sul valore aggiunto in fattura, non devono osservare gli obblighi di liquidazione e versamento dell’imposta né gli obblighi contabili e dichiarativi. Il regime prevede, inoltre, l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica, con l’eccezione delle fatture elettroniche nei confronti della Pa che rimangono obbligatorie.