
Regime forfetario, il dipendente che diventa libero professionista può accedervi?
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Regime forfetario, il dipendente che diventa libero professionista può accedervi?
Agenzia delle Entrate: dipende se i due rapporti di lavoro si svolgono presso la stessa azienda e se sono collegati
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del 20/04/2020

31/05/2019 - Il dipendente di un’azienda che diventa consulente della stessa azienda può accedere al regime forfetario? In linea di principio no, ma le cose cambiano se, per ottenere l’incarico, deve prima superare un concorso. Questa, in sintesi, la posizione dell’Agenzia delle Entrate espressa con la risposta 163/2019.
Il professionista ha quindi fatto presente all’Agenzia delle Entrate che non era mai stato titolare di Partita Iva e che ne avrebbe aperta una secondo il nuovo regime forfetario introdotto dalla Legge di Bilancio 2019.
Il professionista ha sottolineato che nell’anno precedente aveva lavorato per la stessa azienda sanitaria con un contratto di lavoro dipendente.
Il dubbio del contribuente è sorto in merito alla lettera d-bis) del comma 57 della Legge di Bilancio 2019, in base alla quale “non possono fruire del regime forfetario le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d'imposta”.
Secondo il professionista, dato che il rapporto di lavoro dipendente era sorto dopo il superamento di un concorso e che per la nuova collaborazione professionale aveva sostenuto un nuovo concorso, non si poteva evincere la volontà di proseguire, sotto mentite spoglie, il vecchio rapporto di lavoro dipendente. Per questo motivo, a suo avviso, avrebbe potuto aprire Partita Iva col nuovo regime forfetario.
Il rapporto di lavoro autonomo tra il professionista e l’ente pubblico, ha spiegato l’Agenzia, si potrà eventualmente instaurare solo se il professionista risulterà vincitore del concorso pubblico. Si tratta di una circostanza che pone una netta separazione tra i due rapporti di lavoro.
L’Agenzia ha concluso precisando che il regime forfetario sarebbe precluso qualora il professionista dovesse risultare vincitore del concorso e dovesse svolgere a favore dell’Azienda Sanitaria un’attività effettivamente riconducibile, ai fini fiscali, al precedente rapporto di lavoro dipendente.
Regime forfetario per il dipendente che diventa libero professionista
La richiesta di chiarimento è stata presentata da un biologo che aveva partecipato ad un concorso pubblico per l’affidamento di un incarico presso una Azienda sanitaria. Il bando richiedeva il possesso della Partita Iva o l’impegno ad aprirla in caso di affidamento dell’incarico.Il professionista ha quindi fatto presente all’Agenzia delle Entrate che non era mai stato titolare di Partita Iva e che ne avrebbe aperta una secondo il nuovo regime forfetario introdotto dalla Legge di Bilancio 2019.
Il professionista ha sottolineato che nell’anno precedente aveva lavorato per la stessa azienda sanitaria con un contratto di lavoro dipendente.
Il dubbio del contribuente è sorto in merito alla lettera d-bis) del comma 57 della Legge di Bilancio 2019, in base alla quale “non possono fruire del regime forfetario le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d'imposta”.
Secondo il professionista, dato che il rapporto di lavoro dipendente era sorto dopo il superamento di un concorso e che per la nuova collaborazione professionale aveva sostenuto un nuovo concorso, non si poteva evincere la volontà di proseguire, sotto mentite spoglie, il vecchio rapporto di lavoro dipendente. Per questo motivo, a suo avviso, avrebbe potuto aprire Partita Iva col nuovo regime forfetario.
Regime forfetario, dal Fisco chiarimenti sull'esclusione
Secondo l’Agenzia delle Entrate, nel caso esaminato si può escludere “la sussistenza di un’artificiosa trasformazione” del rapporto di lavoro dipendente in rapporto di lavoro autonomo.Il rapporto di lavoro autonomo tra il professionista e l’ente pubblico, ha spiegato l’Agenzia, si potrà eventualmente instaurare solo se il professionista risulterà vincitore del concorso pubblico. Si tratta di una circostanza che pone una netta separazione tra i due rapporti di lavoro.
L’Agenzia ha concluso precisando che il regime forfetario sarebbe precluso qualora il professionista dovesse risultare vincitore del concorso e dovesse svolgere a favore dell’Azienda Sanitaria un’attività effettivamente riconducibile, ai fini fiscali, al precedente rapporto di lavoro dipendente.