Unicmi boicotta lo sconto alternativo all’ecobonus
NORMATIVA
Unicmi boicotta lo sconto alternativo all’ecobonus
Il commento sulla novità del ddl Crescita: ‘è una opzione e non un obbligo. Mettere in campo il più rumoroso silenzio’
25/06/2019 - Lo sconto in fattura in cambio dell’Ecobonus non piace all’Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’involucro e dei serramenti (UNICMI), che in una lettera inviata ai suoi iscritti ha esortato tutti a rispondere alla novità, introdotta dal disegno di legge “Crescita”, con “il più rumoroso silenzio”.
Se l’acquirente fosse messo in condizioni di ricevere direttamente lo sconto in fattura, colui che emette fattura (ad esempio il costruttore di serramenti) avrebbe due possibilità:
1. Rimborso sotto forma di credito d'imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo.
Soluzione poco praticabile - scrive UNICMI - a causa della struttura portante del mercato italiano dei serramenti costituita da migliaia di PMI con una capienza fiscale che esaurirebbe in pochi interventi la propria possibilità di “anticipare” al cliente lo sconto del 50%.
2. Cessione del credito d'imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi.
Soluzione che comunque - spiega UNICMI - si rivelerebbe onerosa o chi per cede o per chi prende in carico la detrazione. Rimane in ogni caso esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari.
Perché la disposizione diventi operativa, sottolinea UNICMI, un Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate dovrebbe essere emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Legge. Orientativamente, si legge nella nota, tale Provvedimento dovrebbe essere emanato entro il 26/30 luglio, ma in precedenti situazioni analoghe tali termini di 30 giorni difficilmente sono stati rispettati.
L’esperienza di oltre 11 anni di detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, illustra UNICMI, dimostra che l’informazione ai consumatori sulle varie opportunità di detrazione è sempre e quasi esclusivamente stata a carico del sistema industriale e delle Associazioni che lo rappresentano. “Nel caso della paradossale vicenda dello sconto in fattura noi come Associazioni e i soci sul mercato dovremo semplicemente mettere in campo il più rumoroso silenzio” esorta UNICMI.
“E lo sconto in fattura - conclude la nota - resterà una velleità del legislatore”.
Il contributo sarà recuperato dal fornitore sotto forma di credito d'imposta, di pari ammontare, da utilizzare in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, senza l’applicazione dei limiti di compensabilità. In alternativa, il fornitore che ha effettuato gli interventi potrà cedere il credito d'imposta ai propri fornitori di beni e servizi. Vietata la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari.
Sconto in fattura in cambio dell'Ecobonus, la lettera di UNICMI
Questo decreto - si legge nella comunicazione inviata da UNICMI agli iscritti - introduce una nuova opzione (importante: una opzione e non un obbligo) ovvero che il beneficiario delle detrazioni (ad esempio l’acquirente di finestre) fruisca di uno sconto diretto in fattura equivalente a ciò che riceverebbe in 10 anni attraverso le detrazioni fiscali.Se l’acquirente fosse messo in condizioni di ricevere direttamente lo sconto in fattura, colui che emette fattura (ad esempio il costruttore di serramenti) avrebbe due possibilità:
1. Rimborso sotto forma di credito d'imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo.
Soluzione poco praticabile - scrive UNICMI - a causa della struttura portante del mercato italiano dei serramenti costituita da migliaia di PMI con una capienza fiscale che esaurirebbe in pochi interventi la propria possibilità di “anticipare” al cliente lo sconto del 50%.
2. Cessione del credito d'imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi.
Soluzione che comunque - spiega UNICMI - si rivelerebbe onerosa o chi per cede o per chi prende in carico la detrazione. Rimane in ogni caso esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari.
Perché la disposizione diventi operativa, sottolinea UNICMI, un Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate dovrebbe essere emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Legge. Orientativamente, si legge nella nota, tale Provvedimento dovrebbe essere emanato entro il 26/30 luglio, ma in precedenti situazioni analoghe tali termini di 30 giorni difficilmente sono stati rispettati.
L’esperienza di oltre 11 anni di detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, illustra UNICMI, dimostra che l’informazione ai consumatori sulle varie opportunità di detrazione è sempre e quasi esclusivamente stata a carico del sistema industriale e delle Associazioni che lo rappresentano. “Nel caso della paradossale vicenda dello sconto in fattura noi come Associazioni e i soci sul mercato dovremo semplicemente mettere in campo il più rumoroso silenzio” esorta UNICMI.
“E lo sconto in fattura - conclude la nota - resterà una velleità del legislatore”.
Ddl 'Crescita': sconto al posto di Ecobonus e Sismabonus
Ricordiamo che, in base al ddl “Crescita”, i soggetti che effettueranno interventi di messa in sicurezza dal rischio sismico e di efficientamento energetico potranno ricevere un contributo, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante.Il contributo sarà recuperato dal fornitore sotto forma di credito d'imposta, di pari ammontare, da utilizzare in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, senza l’applicazione dei limiti di compensabilità. In alternativa, il fornitore che ha effettuato gli interventi potrà cedere il credito d'imposta ai propri fornitori di beni e servizi. Vietata la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari.