NORMATIVA
Bonus ristrutturazione, allo studio la proroga del 50% per la prima casa
Crisi di Governo, cosa accadrà a Iva, lavori in casa e detrazioni fiscali?
NORMATIVA
Crisi di Governo, cosa accadrà a Iva, lavori in casa e detrazioni fiscali?
L'aliquota sulle ristrutturazioni potrebbe salire al 13%, quella sull'acquisto di mobili ed elettrodomestici al 25,2%. Incognita sull'Ecobonus
29/08/2019 - La crisi di Governo, da poco risolta con la soluzione "Conte-bis" lascia il mondo dell’edilizia col fiato sospeso per il ritardo con cui si inizieranno ad affrontare una serie di temi, come la sterilizzazione dell'Iva e la proroga delle detrazioni fiscali sulla casa. Il dialogo per ricostituire una maggioranza ha occupato l’agenda politica, che in questo periodo dell’anno dovrebbe invece concentrarsi sulla manovra economica.
A preoccupare maggiormente professionisti e imprese è la mancanza di coperture, che potrebbe far scattare l’aumento dell’Iva dal 2020. Se, invece, si trovassero le risorse per evitarlo, ci sarebbe spazio per continuare a finanziare anche le detrazioni fiscali?
Vediamo quali potrebbero essere gli scenari
L’aumento dell’Iva ridotta colpirebbe il mercato delle ristrutturazioni, l’acquisto e la costruzione di case, non di lusso, diverse dalla prima abitazione, l’energia elettrica.
A finire nella tagliola dell’aumento dell’Iva ordinaria sarebbe il mercato di mobili ed elettrodomestici.
Ma perché l’aumento dell’iva incombe? Tutto dipende dalle clausole di salvaguardia, cioè misure adottate per assicurare che l’Italia rispetti i vincoli di bilancio e gli impegni presi con l’Unione Europea.
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In mancanza di risorse, la prima a saltare potrebbe essere la detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici efficienti, destinati ad arredare una casa oggetto di ristrutturazione edilizia. Il bonus mobili ha rischiato di non essere prorogato anche l’anno scorso, ma poi all’ultimo momento il Governo ha invertito la rotta.
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Rimarrebbe in vita il sismabonus per l’adeguamento o il miglioramento sismico degli edifici, che scadrà a fine 2021. Se, però, dovesse scattare l’aumento dell’Iva, effettuare i lavori potrebbe comunque risultare meno conveniente.
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Le ristrutturazioni edilizie sarebbero agevolate con una detrazione fiscale del 36%, da calcolare su un tetto di spesa di 48mila euro anziché di 96mila euro. Anche in questo caso, effettuare i lavori sarebbe meno conveniente di oggi.
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Una situazione che vanificherebbe gli sforzi compiuti per dare maggiore slancio ai lavori edili, primo fra tutti lo sconto alternativo all’Ecobonus e al Sismabonus, misura introdotta dal Decreto Crescita e criticata aspramente dagli operatori del settore, che non ha ancora avuto modo di spiegare i suoi effetti.
SCARICA LO SCHEMA DI EDILPORTALE DELLA CESSIONE DEL CREDITO E DELLO SCONTO ALTERNATIVO AI BONUS CASA
Per capire gli effettivi sviluppi bisogna ora attendere l’esito degli accordi tra le parti politiche, che dovranno mettersi subito al lavoro sul Documento di Economia e finanza e sulla prossima Legge di Bilancio.
A preoccupare maggiormente professionisti e imprese è la mancanza di coperture, che potrebbe far scattare l’aumento dell’Iva dal 2020. Se, invece, si trovassero le risorse per evitarlo, ci sarebbe spazio per continuare a finanziare anche le detrazioni fiscali?
Vediamo quali potrebbero essere gli scenari
Aumento dell’Iva
Senza un intervento, dal 2020 l’Iva aumenterebbe in questo modo: l’aliquota ordinaria passerebbe dal 22% al 25,2%, mentre quella ridotta dal 10% al 13%.L’aumento dell’Iva ridotta colpirebbe il mercato delle ristrutturazioni, l’acquisto e la costruzione di case, non di lusso, diverse dalla prima abitazione, l’energia elettrica.
A finire nella tagliola dell’aumento dell’Iva ordinaria sarebbe il mercato di mobili ed elettrodomestici.
Ma perché l’aumento dell’iva incombe? Tutto dipende dalle clausole di salvaguardia, cioè misure adottate per assicurare che l’Italia rispetti i vincoli di bilancio e gli impegni presi con l’Unione Europea.
Lavori in casa e detrazioni fiscali
Sono in scadenza al 31 dicembre 2019 le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, i bonus al 50% sulle ristrutturazioni edilizie e il Bonus mobili ed elettrodomestici.SCARICA LA GUIDA DI EDILPORTALE ALL'ECOBONUS
In mancanza di risorse, la prima a saltare potrebbe essere la detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici efficienti, destinati ad arredare una casa oggetto di ristrutturazione edilizia. Il bonus mobili ha rischiato di non essere prorogato anche l’anno scorso, ma poi all’ultimo momento il Governo ha invertito la rotta.
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Rimarrebbe in vita il sismabonus per l’adeguamento o il miglioramento sismico degli edifici, che scadrà a fine 2021. Se, però, dovesse scattare l’aumento dell’Iva, effettuare i lavori potrebbe comunque risultare meno conveniente.
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Le ristrutturazioni edilizie sarebbero agevolate con una detrazione fiscale del 36%, da calcolare su un tetto di spesa di 48mila euro anziché di 96mila euro. Anche in questo caso, effettuare i lavori sarebbe meno conveniente di oggi.
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Una situazione che vanificherebbe gli sforzi compiuti per dare maggiore slancio ai lavori edili, primo fra tutti lo sconto alternativo all’Ecobonus e al Sismabonus, misura introdotta dal Decreto Crescita e criticata aspramente dagli operatori del settore, che non ha ancora avuto modo di spiegare i suoi effetti.
SCARICA LO SCHEMA DI EDILPORTALE DELLA CESSIONE DEL CREDITO E DELLO SCONTO ALTERNATIVO AI BONUS CASA
Per capire gli effettivi sviluppi bisogna ora attendere l’esito degli accordi tra le parti politiche, che dovranno mettersi subito al lavoro sul Documento di Economia e finanza e sulla prossima Legge di Bilancio.