Le Pmi per tirarsi fuori dalla crisi dell’impresa principale dovranno dimostrare di essere in regola con il pagamento dei contributi previdenziali ai propri dipendenti.
Fondo salva opere, come funziona
Il Fondo salva opere è stato introdotto dal Decreto “Crescita”. In caso di crisi dell’impresa aggiudicataria di un appalto, è coperto il 70% dei pagamenti a favore delle Pmi subappaltatrici.Il Fondo viene alimentato con un contributo dello 0,5% del valore del ribasso offerto dall’aggiudicatario delle gare di appalti pubblici di importo pari o superiore a 200mila euro, a base d’appalto, in caso di lavori, e a 100mila euro in caso di servizi e forniture.
Vi possono accedere sub-appaltatori, sub-affidatari e sub-fornitori di imprese aggiudicatrici di lavori pubblici in stato di crisi. Le domande di pagamento vengono istruite, sulla base della documentazione fornita dai creditori o in base alle verifiche svolte presso il contraente generale.
Fondo salva opere, in arrivo modifiche
Il decreto per la tutela del lavoro e la risoluzione delle crisi aziendali introduce qualche modifica al funzionamento del Fondo.Il Ministero delle infrastrutture potrà erogare le risorse anche in presenza di controversie giurisdizionali sui crediti che i beneficiari del Fondo vantano nei confronti dell’appaltatore.
Prima dell’erogazione delle risorse, specifica il testo, il Mit dovrà verificare la sussistenza delle condizioni di regolarità contributiva del richiedente attraverso il Durc. In caso di irregolarità, l’erogazione sarà effettuata in favore degli enti previdenziali e assicurativi, compresa la cassa edile.
L’accesso al Fond sarà possibile nel caso in cui il beneficiario abbia ottenuto, rispetto ai debiti contributivi e fiscali, una dilazione o rateizzazione del pagamento ovvero abbia aderito a procedure di definizione agevolata.