Imprese e associazioni ritengono che lo sconto immediato in fattura, da recuperare in cinque anni sotto forma di credito di imposta da utilizzare in compensazione, è un’opzione praticabile solo dalle grandi aziende, che rischia di provocare una crisi di liquidità nelle realtà più piccole.
Sconto immediato in fattura, coinvolgere le banche
Per contrastare questo rischio, sono stati presentati diversi disegni di legge per l’abrogazione o la modifica della misura.Una proposta, presentata da Fratelli d’Italia al Senato, si prefigge di non interrompere il circolo virtuoso innescato dall’ecobonus che, come si legge nell’introduzione del ddl, ha contribuito a contrastare l’evasione fiscale, a stimolare la domanda privata e gli investimenti in innovazione delle Pmi.
Per permettere anche alle Pmi di praticare lo sconto immediato in fattura ai privati che dovessero richiederlo, senza restare schiacciati dal nuovo meccanismo, il ddl propone l’intervento degli istituti di credito bancario e degli intermediari finanziari, i quali, avvalendosi della garanzia della Cassa depositi e prestiti (CdP), anticiperebbero o acquisirebbero la somma corrispondente allo sconto praticato dalla Pmi utilizzando strumenti garantiti da consorzi di garanzia collettiva fidi (Confidi).
Il costo della misura è stimato in 2 miliardi di euro per il triennio 2019 - 2021. Il ddl propone di attingere queste risorse da altri Fondi: 1 miliardo verrebbe ad esempio prelevato dal Fondo per il reddito di cittadinanza, istituito dalla legge di Bilancio 2019.
Il disegno di legge è stato presentato da un partito di opposizione e tocca un tema molto delicato (il reddito di cittadinanza) per il confronto politico. Resta ora da attendere per scoprire se le misure proposte riusciranno a farsi strada nell'attività parlamentare.
Sconto alternativo all’ecobonus, le altre proposte di modifica
In Parlamento sono stati presentati anche altri disegni di legge sul tema. Alla Camera Fratelli d’Italia ha depositato una proposta, di cui non è ancora disponibile il testo. Ci sono poi i ddl presentati da Forza Italia, dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico, più un ddl presentato dall’on. FI-BP Roberta Toffanin, che propone la possibilità per il consumatore di cedere alle banche il credito corrispondente alla detrazione fiscale. Il testo non indica però le coperture.C’è inoltre il dubbio, sollevato da Italia Solare, che lo sconto alternativo all’ecobonus sia illegittimo perché deroga al limite di 700mila euro per la compensazione dei crediti.
Sarà l’attività parlamentare a decidere quale iter prenderà la misura.