Edilizia giudiziaria, le proposte del Tavolo tecnico
Il tavolo ha presentato al Ministro una serie di proposte a breve e lungo termine. Tra queste spicca la prosecuzione del programma di assunzione di figure tecniche, come architetti, ingegneri, geometri e periti tecnici.Proposte anche la creazione di direzioni “light” che si occupino prevalentemente di gestione immobiliare e spese di funzionamento e la velocizzazione delle procedure riguardanti gli immobili in uso agli uffici giudiziari.
Edilizia giudiziaria, il tavolo tecnico e i risultati raggiunti
Ricordiamo che, con l’approvazione della legge di stabilità per il 2015 (L.190/2014), sono state trasferite dai Comuni al Ministero della Giustizia le competenze in materia di edilizia giudiziaria.Dopo circa tre anni è stato istituito il tavolo tecnico sull’edilizia giudiziaria con l’obiettivo di individuare le criticità presenti nel sistema e realizzare Palazzi di Giustizia con ambienti adeguati alle funzioni da svolgere, ad esempio locali per udienze riservate e camere di consiglio.
Dai lavori del tavolo, chiusi a fine settembre, è emerso che il numero degli immobili occupati da uffici giudiziari è passato dai 1277 del 2015 ai 926 attuali (618 di proprietà pubblica, 308 riconducibili a privati). Le spese di funzionamento si sono ridotte di circa 40 milioni con percentuali di risparmio che negli ultimi tre anni sono state del 25, 22 e 17%. Tutto ciò senza pregiudicare, si legge nel comunicato diffuso dal Ministero, la qualità dei servizi che è andata aumentando sensibilmente, come dimostra l’elevato numero di richieste evase.
Secondo quanto affermato da Bonafede, il programma di razionalizzazione dovrebbe ora continuare con l’assunzione di nuovi tecnici e la realizzazione di nuovi edifici o cittadelle.