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Flat tax depotenziata? I professionisti dicono no

Flat tax depotenziata? I professionisti dicono no

Le priorità per la Manovra 2020 che emergono dal sondaggio di Edilportale

Vedi Aggiornamento del 13/02/2020
Foto: goodluz ©123RF.com
di Alessandra Marra
21/10/2019 - bsp;- Con l’apertura del cantiere della Legge di Bilancio 2020, le modifiche ai bonus per la casa, la tassazione delle partite Iva e le misure su fiscalità immobiliare e ambiente sono tra gli argomenti che più interessano i professionisti.  
 
Per questo, nelle scorse due settimane Edilportale ha lanciato un sondaggio tra i propri lettori per raccogliere opinioni circa le misure più urgenti da attuare nella Manovra 2020. All’indagine hanno risposto soprattutto ingegneri, architetti e geometri, ma anche periti industriali, imprenditori e dipendenti pubblici, soprattutto del Nord e del Sud Italia. La metà dei rispondenti ha un’età compresa tra i 36 e i 55 anni.

La Manovra 2020 conterrà importanti novità anche per le partite Iva; tra le ipotesi più contestate l’eventuale abbassamento della soglia dei ricavi da 65.000 a 30.000 euro per chi aderisce al regime forfettario (il 55% dei rispondenti è contrario) e la fatturazione elettronica obbligatoria anche per i forfettari (il 40% dei rispondenti non è d’accordo).

Il 60% dei partecipanti sarebbe stato favorevole all’attuazione del regime forfetario del 20% per redditi da 65.000 a 100.000 euro, anche se il Governo ha esplicitato l’intenzione di abrogare la misura.
 
Abbastanza tiepido il giudizio sulla reintroduzione (sempre più probabile) delle clausole di esclusione su dipendenti e beni strumentali: il 30% è contrario, il 25% è pienamente d’accordo mentre il resto è abbastanza d’accordo. 
 
Altri dettagli sul fronte delle partite Iva potranno arrivare in queste ore dal vertice di Governo.

I bonus fiscali per la casa sono sempre molto apprezzati dai professionisti; per questo quasi tutti i rispondenti sono d’accordo con la loro stabilizzazione. Meno apprezzata l’ipotesi di un’eventuale differenziazione delle aliquote in base alla destinazione d’uso (il 20% non è per niente d’accordo).
 
Molto controverse, invece, le opinioni sullo sconto alternativo all’ecobonus e al sismabonus: il 58% dei rispondenti è contrario all’abrogazione tout court dello sconto alternativo mentre il 42% sarebbe contrario all’introduzione di un limite alla compensazione dei crediti fiscali.
  
Contro il cambiamento climatico, il Governo ha in mente un Green New Deal. Sul principio di “end of waste”, secondo cui tutti i rifiuti possono essere riutilizzati, i professionisti sono d’accordo (il 55% pienamente d’accordo e il 30% abbastanza d’accordo) mentre il 35% dei rispondenti sarebbe contrario alla realizzazione di nuove infrastrutture solo se concordata con le popolazioni locali.
 
Tra gli altri temi sottoposti ai partecipanti, c’è stato quello del consumo di suolo: quasi il 90% è d’accordo con il divieto di usare nuovo suolo laddove sia possibile riutilizzare aree già edificate, il 95% è d’accordo nel ridurre degli oneri di urbanizzazione per chi riusa aree già edificate; risulta meno apprezza un’eventuale misura che vieti ai Comuni di prevedere l’uso di nuovo suolo negli strumenti di pianificazione (in questo caso è pienamente d’accordo solo il 35% dei rispondenti mentre il 40% è abbastanza d’accordo).
 
Infine, per quanto riguarda la riforma del catasto, il 75% dei professionisti è d’accordo con l’integrazione nelle rendite catastali dei dati su certificazione energetica e classificazione sismica. L’80% è d’accordo all’affidamento ai progettisti del compito di informatizzare le banche dati catastali (anche se ‘solo’ il 32% è pienamente d’accordo). Più controverso il tema della riduzione delle tasse sugli immobili inutilizzati: ben il 35% è completamente in disaccordo.
 
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