15/10/2019 - Rendere le città efficienti, competitive, attrattive e incubatrici di un’alta qualità della vita attraverso l’incentivazione della rigenerazione urbana.
Questo l’obiettivo della
Proposta di Legge per le Città che gli architetti italiani hanno presentato al pubblico nel corso del Convegno “Progettare il Paese - dare futuro alle città e ai territori in cui viviamo”, organizzato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in collaborazione con l’Associazione Forte di Bard dall'11 al 12 ottobre scorsi.
Città italiane: serve una legge ad hoc
Per gli Architetti Italiani è fondamentale una legge ad hoc per le città, considerando che “le città sono tornate a crescere economicamente e demograficamente”; di conseguenza la crescita economica del Paese non può prescindere dalla crescita delle città.
Per mettere in atto questa crescita gli Architetti chiedono che “tutte le prossime normative regionali siano
coerenti con i principi dell’Agenda Urbana Europea dalla quali non possono più prescindere”.
Gli Architetti vogliono ridefinire “in una
ottica qualitativa le categorie dei servizi pubblici e del concetto di Bene Comune in sostituzione di quanto affermato dalle attuali Leggi in tema di servizi pubblici che continuano a usare la “logica numerica”, inefficace a fornire ai cittadini servizi che garantiscano effettivamente l’innalzamento della qualità delle loro vite”.
“Per quanto riguarda, poi, il governo del territorio, per superare il problema dell’infrazione di normative ipertrofiche la cui sovrapposizione rende spesso incerta la conformità degli interventi di cui si chiede autorizzazione, viene riaffermato l’uso della modalità strategica e di coerenza con
i principi di programmazione in sostituzione dei meccanismi di conformità”.
Rigenerazione urbana: le proposte degli Architetti
Fondamentale nella Proposta di Legge degli architetti italiani la codificazione degli
strumenti per la strategia urbana che non dovrebbero più basarsi sulla pianificazione intesa in senso novecentesco ma basarsi su strategie urbane declinate attraverso azioni specifiche che sappiano coniugare energie private e energie pubbliche.
Fondamentale, infine, l’istituzione di una
cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio che riconosca le proposte progettuali che hanno maggiori capacità di
innescare processi virtuosi di rigenerazione e che possano avere quindi percorsi preferenziali di finanziamento.
La Manovra 2020 centerrà novità sul fronte della rigenerazione urbana. Quali sono le misure più urgenti e come potrebbero essere attuate? Rispondi al SONDAGGIO DI EDILPORTALE