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Resto al Sud, dal 9 dicembre anche i professionisti potranno accedere agli incentivi

Resto al Sud, dal 9 dicembre anche i professionisti potranno accedere agli incentivi

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’atteso decreto che amplia la platea dei beneficiari della misura da 1.250 milioni di euro

Vedi Aggiornamento del 22/12/2020
Foto: Andriy Popov ©123RF.com
Foto: Andriy Popov ©123RF.com
di Alessandra Marra
26/11/2019 - A partire dal 9 dicembre 2019 gli under 46 ed i professionisti residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017 potranno accedere agli incentivi previsti da ‘Resto al Sud’ e presentare i progetti sulla piattaforma online di Invitalia.
 
È stato, infatti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 134/2019 relativo all'ampliamento della platea dei beneficiari della misura ‘Resto al Sud’ con una dotazione finanziaria complessiva di 1.250 milioni di euro.
 

Resto al Sud, come funziona per i professionisti

Il decreto definisce l’attività libero-professionale come quella svolta da “soggetti iscritti in ordini o collegi professionali nonché dagli esercenti le professioni non organizzate in ordini o collegi disciplinate dalla legge 14 gennaio 2013, n. 4”.  
 
Grazie alle modifiche apportate dal decreto, che entrerà in vigore il prossimo 8 dicembre, possono accedere all’incentivo i liberi professionisti che, nei 12 mesi che precedono la richiesta di agevolazione, non sono stati titolari di partita Iva per un’attività analoga a quella proposta per il finanziamento e che mantengono la sede operativa nelle regioni interessate. Si tratta, ad esempio, di professionisti, ex dipendenti di uno studio, che vogliono aprirne uno proprio o di chiunque voglia uscire da una situazione di precariato o lavoro irregolare.
 
Il finanziamento Resto al Sud copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in:
- un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo;
- un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.
 
L’importo massimo del finanziamento erogabile è di 50mila euro per ciascun socio, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200mila euro.
 
Le domande, corredate da tutta la documentazione relativa al progetto imprenditoriale, vanno inviate a Invitalia, attraverso la piattaforma dedicata sul sito invitalia.it. L’Agenzia esaminerà i progetti in base all’ordine cronologico di arrivo e ne valuterà la sostenibilità tecnico-economica.
 

‘Resto al Sud’ esteso alle zone colpite dal Sisma

Le agevolazioni gestite da Invitalia in favore degli imprenditori under 46, finora riservate alle 8 regioni del Mezzogiorno, sono state estese anche ai giovani che vogliono avviare un'impresa nelle zone dell'Italia centrale colpite dai terremoti del 2016 e 2017, cioè Umbria, Lazio e Marche.
 
La novità è contenuta nel Decreto Sisma e nella legge di conversione che prevede anche una serie di interventi per accelerare la ricostruzione ed evitare lo spopolamento.
 

Resto al Sud: cosa prevede la misura

La misura permette di avviare iniziative imprenditoriali per 1) la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura; 2) fornitura di servizi alle imprese e alle persone; 3) turismo.
 
Sono ammissibili le spese per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività.
 
Ricordiamo che la prima versione della misura “Resto al Sud” è stata introdotta nel 2017 dalla legge “Mezzogiorno” per sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali promosse da giovani dai 18 ai 35 anni nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Le modalità operative sono state definite dal DM 174/2017. Gli incentivi inizialmente erano limitati alle imprese; la Legge di Bilancio 2019 ha poi esteso l’incentivo agli under 46 e ai liberi professionisti.
 
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