Decreto Fiscale, le ritenute fiscali
Il Decreto Fiscale ha previsto che il versamento delle ritenute fiscali per i lavoratori impiegati nell’appalto sia effettuato direttamente dal committente, cui l’appaltatore o il subappaltatore deve anticipare le somme.L’introduzione della misura è nata dalla necessità di arginare il fenomeno per cui alcune imprese recuperano il prezzo più basso offerto con il mancato o tardivo versamento delle ritenute per il lavoro dipendente o assimilato.
Decreto Fiscale, ritenute solo oltre i 200mila euro
Dopo alcune proteste degli addetti ai lavori, di cui l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) si è fatta portavoce, la Commissione Finanze della Camera ha approvato un emendamento che modifica i meccanismi per assicurare il corretto versamento delle ritenute sulle retribuzioni del personale nei contratti di importo superiore a 200mila euro, caratterizzati dal prevalente utilizzo di manodopera.Dal 1° gennaio 2020, il committente avrà l'obbligo di richiedere all’impresa appaltatrice, affidataria o subappaltatrice, la copia delle deleghe di pagamento relative al versamento delle ritenute operate sulle retribuzioni corrisposte al personale impiegato. Il versamento sarà effettuato dall’impresa appaltatrice o affidataria e dall’impresa subappaltatrice, con distinte deleghe per ciascun committente, senza possibilità di compensazione. In caso di mancata risposta o di versamenti omessi o insufficienti, il committente dovrà sospendere il pagamento dei corrispettivi.
Il committente che non richieda le copie dei versamenti o che non sospenda i pagamenti in presenza di irregolarità, sarà sanzionato.
Ritenute Appalti, Ance: soluzione non soddisfacente
A Confindustria ed Ance, però, la misura continua a non piacere. "Seppure l’emendamento approvato restringe la platea delle imprese cui si applica la norma, denuncia la Confindustria insieme all’Ance - la disciplina continua a presentare evidenti profili di criticità".Tra le criticità Ance e Confindustria segnalano che:
- rischia di mettere a repentaglio la liquidità delle imprese poiché non è loro consentito compensare le ritenute da versare con altri debiti tributari e contributivi;
- restano a carico dei committenti oneri di controllo sproporzionati;
- è stato del tutto ignorato l'impatto, in termini di adattamento dei processi gestionali, che le nuove disposizioni, applicabili anche ai contratti in essere, generano sulle imprese;
-.resta l’obbligo del versamento delle ritenute per singolo contratto o cantiere: una norma inapplicabile per il settore dell’ edilizia, caratterizzato, tra l’altro, da una continua mobilità della manodopera anche nel corso della stessa giornata.
"È necessario, quindi - conclude la nota - che in occasione del successivo iter parlamentare vengano introdotti alcuni indispensabili correttivi: rendere possibile la compensazione delle ritenute con i crediti fiscali; eliminare l’obbligo di F24 per singolo contratto e procrastinare l'entrata in vigore delle disposizioni al secondo semestre del 2020, con applicazione solo ai nuovi contratti stipulati a decorrere dal prossimo 1° gennaio".