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Edilizia sociale, 854 milioni di euro per la ‘Rinascita Urbana’

Edilizia sociale, 854 milioni di euro per la ‘Rinascita Urbana’

La Legge di Bilancio 2020 finanzia il ‘Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare’ a consumo di suolo zero e conforme ai princìpi della Smart City

Vedi Aggiornamento del 28/06/2023
Foto: morris71©123RF.com
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di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 28/06/2023
27/12/2019 - Edilizia sociale senza consumo di suolo e rigenerazione urbana secondo i princìpi ispiratori della Smart City. Con una dotazione di di 853,8 milioni di euro, la Legge di Bilancio per il 2020 dà il via al "Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare".
 

Qualità dell'abitare: 853,8 milioni di euro fino al 2033

Per l'attuazione del programma, la legge stanzia 12,18 milioni di euro per l’anno 2020, 27,25 milioni di euro per l’anno 2021, 74,07 milioni di euro per l’anno 2022, 93,87 milioni di euro per l’anno 2023, 94,42 milioni di euro per l’anno 2024, 95,04 milioni di euro per l’anno 2025, 93,29 milioni di euro per l’anno 2026, 47,15 milioni di euro per l’anno 2027, 48,36 milioni di euro per l’anno 2028, 53,04 milioni di euro per l’anno 2029, 54,60 milioni di euro per l’anno 2030, 54,64 milioni di euro per gli anni 2031 e 2032 e 51,28 milioni di euro per l’anno 2033.
 

Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare

L'obiettivo del programma è riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale per migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, in base al modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile (Smart City).

Regioni ed Enti locali interessati dovranno inviare al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) delle proposte per la rigenerazione urbana e la riqualificazione del patrimonio destinato all'edilizia pubblica. Le modalità ed i termini entro cui i Comuni dovranno presentare le proposte di intervento saranno definiti con decreto del Mit.

Sempre con decreto del Mit saranno decisi l’entità massima dei contributi riconoscibili e i criteri con cui una commissione ad-hoc, da istituire presso il Mit, valuterà le proposte.

La Legge di Bilancio fissa delle linee guida per la scelta delle proposte da finanziare. Saranno privilegiati l’entità degli interventi riguardanti gli immobili di edilizia residenziale pubblica, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, l’azzeramento del consumo di nuovo suolo mediante interventi di recupero, riqualificazione e densificazione funzionale di aree già urbanizzate o, qualora non edificate, comprese in tessuti urbanistici fortemente consolidati, l’attivazione di finanziamenti sia pubblici che privati, il coinvolgimento di operatori privati, anche del terzo settore, le misure e i modelli innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano.
 

Programma Casa Mia: nulla di fatto

Non è andato a buon fine il lancio del programma 'Casa Mia' proposto dal Movimento 5 Stelle. Il programma avrebbe stanziato 16,7 miliardi di euro, fino al 2034, per la realizzazione di 600mila alloggi di edilizia sociale a consumo di suolo zero, antisismici e con elevate prestazioni energetiche. 
 
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