Efficienza energetica, ristrutturazione a lungo termine
Le associazioni nella lettera sottolineano che il recepimento deve tenere in considerazione la novità principale della direttiva, cioè l’approvazione di una strategia di ristrutturazione a lungo termine. Una strategia, scrivono le associazioni, che orienterà le azioni e le politiche in tema di ristrutturazione edilizia fino al 2050. La direttiva prevede infatti che l'intero stock edilizio debba essere riqualificato, decarbonizzato e trasformato in edifici a energia quasi zero.Il compito, sostengono le associazioni, non è semplice e richiederà politiche ed azioni aggiuntive rispetto a quelle già in essere, così come emerge dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. È inoltre necessario agire in fretta, si legge nella lettera, non solo per l'impellente lotta ai cambiamenti climatici, ma anche perché ogni ritardo si ripercuoterà sull’intero percorso: rimandare l'applicazione delle politiche e delle azioni significa pertanto partire con un handicap, che sarà difficile recuperare.
Efficienza energetica, associazioni deluse dalla bozza
Nella lettera inviata al Governo, le associazioni hanno espresso la propria delusione sull’articolo 5 della bozza di decreto per il recepimento della direttiva. La bozza prevede che la prima versione della strategia conterrà “proposte di politiche e azioni volte a stimolare le ristrutturazioni importanti” e “la proposta di politiche e azioni rivolte ad accelerare la qualificazione energetica degli edifici pubblici” mentre solo nelle versioni successive saranno riportati “i dettagli relativi all'attuazione della strategia stessa.“Riteniamo che ciò sia un errore, spiegano le associazioni: “senza le politiche e le azioni che verranno messe in campo, la strategia si limita ad essere un documento di indirizzo che contiene mere ipotesi”.
Lo stesso approccio, segnalano, è presente nelle questioni del benessere termoigrometrico degli ambienti interni, della sicurezza in caso di incendi e dei rischi connessi all’intensa attività sismica. La Direttiva prevede che gli Stati membri prendano in considerazione questi aspetti, mentre la bozza parla della possibilità di inserire gli interventi di efficientamento energetico in quelli per la riduzione del rischio sismico e di incendio per ottimizzare la sicurezza, i costi di investimento e la durata degli edifici.