Cresme, gli investimenti perdono 34 miliardi di euro
Prima dell’emergenza sanitaria, le costruzioni stavano vivendo una fase di crescita. A fine 2019 ci si attendeva una crescita complessiva del 2,4% (che dava seguito al +3% dell’anno passato), trainata dall’attività nuova costruzione, soprattutto in ambito infrastrutturale. Gli investimenti attesi per il 2020 ammontavano quindi a 141 miliardi di euro.Con l’emergenza sanitaria in atto, invece, gli investimenti potrebbero fermarsi a 107 miliardi di euro, cioè 34 miliardi in meno. Paragonando i dati con il 2019 (138 miliardi), la caduta è quantificabile in 31 miliardi di euro.
Coronavirus e edilizia, i settori più colpiti
A livello settoriale, l’impatto sull’attività edilizia coinvolgerebbe in egual misura sia il comparto residenziale sia quello non residenziale (pubblico e privato). Gli investimenti in nuove abitazioni potrebbero crollare di oltre un quinto rispetto al 2019 (-22,6%), mentre più pesante potrebbe essere il blocco dell’attività di ristrutturazione, quantificabile in un -23,5% della spesa.Il settore residenziale potrebbe quindi perdere, rispetto alle attese di inizio 2020, 3,9 miliardi di nuova costruzione e 13,2 miliardi di ristrutturazioni.
Nel settore non residenziale si potrebbe arrivare ad un -23% per la nuova costruzione privata, -27% per la nuova costruzione pubblica, -30% per la riqualificazione in ambito privato e -27% in ambito pubblico. Il che equivale a 3,2 miliardi per il non residenziale nuovo privato (-1,3 miliardi per il pubblico) e 6,8 miliardi per la riqualificazione privata (-1,7 miliardi per quella pubblica).
Cresme stima effetti negativi anche per gli investimenti in opere infrastrutturali, che crollerebbero del -12,6%, sia in ambito di nuova costruzione (-2,5 miliardi), sia in ambito di manutenzione straordinaria (-1,9 miliardi).
Coronavirus e edilizia, come sono state elaborate le stime
Il Cresme ha elaborato questi dati considerando una serie di parametri:- la quasi totale sospensione dei cantieri per un trimestre per le nuove costruzioni non di pubblica utilità;
- la quasi totale sospensione dei cantieri per un trimestre per gli interventi di riqualificazione edilizia (salvo riparazioni improrogabili, considerando che nei mesi fra marzo e maggio viene effettuato il 35% degli interventi);
- la parziale sospensione dei cantieri per le opere del genio civile di nuova costruzione e di manutenzione straordinaria (ad esclusione infrastrutture strategiche, edilizia sanitaria, ecc.);
- una ripartenza improntata alla cautela da giugno a ottobre.
Le previsioni potrebbero subire ulteriori aggiornamenti se si decidesse il prolungamento delle misure restrittive.
A questa analisi di Cresme Lab seguiranno altre previsioni e l’avvio di una nuova operatività di carattere non solo analitico, ma tattico e strategico.
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