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Le aree urbane abbandonate diventeranno ‘quartieri degli artisti’

Le aree urbane abbandonate diventeranno ‘quartieri degli artisti’

Ddl Turismo: gli enti locali potranno cedere immobili pubblici inutilizzati a chi si impegna a riqualificarli

Vedi Aggiornamento del 09/06/2022
Foto Andrey Bayda ©123RF.com
di Alessandra Marra
05/03/2020 - Gli immobili pubblici non utilizzati potranno essere un volano per rivitalizzare le imprese creative e le attività commerciali. Infatti, il ddl turismo, il disegno di legge per lo sviluppo del turismo e le imprese culturali e creative collegato alla Legge di Bilancio 2020, contiene alcune misure per la loro riqualificazione.
 

Immobili inutilizzati per i quartieri degli artisti

Il ddl prevede che i comuni con popolazione superiore a 100 mila abitanti possono individuare, nel rispetto dei rispettivi strumenti urbanistici, zone franche urbane, di superficie non superiore a 100 mila mq, denominate "Quartieri degli artisti", anche comprensive di immobili pubblici inutilizzati da riconvertire.
 
Lo scopo è migliorare il decoro delle città e di prevenire e contrastare fenomeni di degrado urbano e disagio sociale.
 
Le imprese culturali e creative che iniziano una attività economica o si trasferiscono nelle zone franche urbane, potranno beneficiare di: 
- esenzione dalle imposte sui redditi, per i primi cinque periodi di imposta,
- esenzione dall'imposta regionale sulle attività produttive,
- esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi per l'assicurazione obbligatoria infortunistica, a carico dei datori di lavoro, sulle retribuzioni da lavoro dipendente. 
 
 

Immobili pubblici non utilizzati: comodato con obbligo di manutenzione

Il provvedimento propone la possibilità per gli esercenti di attività commerciali, che operano nei Comuni con popolazione inferiore ai 1000 abitanti, situati nelle aree interne, di ricevere in comodato beni immobili di proprietà dello Stato, delle Regioni, delle Province autonome e degli Enti locali, non utilizzati per fini istituzionali.
 
E' previsto un comodato con durata massima di 10 anni, nel corso dei quali il comodatario ha l'onere di effettuare sull'immobile, a proprie cura e spese, gli interventi di manutenzione e gli altri interventi necessari a mantenere la funzionalità dell'immobile
 
 

Immobili pubblici per attività culturali e creative

Per lo svolgimento delle attività culturali e creative, Regioni, Province autonome, enti locali ed altri enti pubblici il provvedimento prevde di concedere a titolo gratuito ( per massimo 10 anni) beni immobili di loro proprietà, in stato di abbandono o di grave sottoutilizzazione da almeno tre anni.
 
Il concessionario avrebbe, però, l'onere di effettuare a proprie cura e spese, gli interventi di manutenzione e gli altri interventi necessari a mantenere la funzionalità dell'immobile.
 
Inoltre, gli enti locali potranno dare in concessione o in locazione i beni immobili di loro proprietà che richiedono interventi di restauro, con pagamento di un canone agevolato, determinato dalle amministrazioni interessate, ai fini della riqualificazione e riconversione dei beni tramite interventi di recupero, restauro, ristrutturazione a spese del concessionario, anche con nuove destinazioni d'uso.
 
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