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Coronavirus, i professionisti ordinistici chiedono attenzione al Governo

Coronavirus, i professionisti ordinistici chiedono attenzione al Governo

CUP e RPT al premier Conte: ‘occorre rivedere il bonus una tantum per gli autonomi e il Fondo per il reddito di ultima istanza’

Vedi Aggiornamento del 21/04/2020
Foto: goodluz © 123rf.com
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di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 21/04/2020
25/03/2020 - I professionisti ordinistici vogliono essere parte attiva nella definizione delle misure per contrastare l’emergenza coronavirus e chiedono di poter accedere a tutti gli strumenti di tutela del lavoro e della salute, dai quali sono stati sin qui esclusi.
 
Per questo, le Professioni Ordinistiche aderenti al Comitato Unitario Professioni (CUP), alla Rete Professioni Tecniche (RPT) e l’Ordine dei Commercialisti, hanno scritto una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per informarlo di voler procedere in maniera decisa per affrontare la grave emergenza sanitaria causata dal Covid-19, elaborando iniziative e proposte unitarie che consentano al più presto al Paese di recuperare a pieno regime le proprie attività ed ai propri Iscritti di superare questa fase di emergenza che, purtroppo, rischia di protrarsi a lungo con gravi conseguenze.
 
Le Professioni Ordinistiche pongono al Governo due istanze essenziali:
- essere parte attiva nella definizione di politiche, provvedimenti e misure per contrastare l’emergenza e la crisi economica ormai in atto;
- accedere a strumenti di tutela del lavoro, della salute, ad ammortizzatori sociali e a canali dedicati per l’accesso a liquidità finanziaria, da cui in larga misura fino a questo momento i professionisti ordinistici sono stati esclusi.
 

Coronavirus, le richieste dei professionisti

Come gran parte delle piccole imprese del Paese - spiegano -, anche gli studi professionali hanno necessità di strumenti straordinari che garantiscano la liquidità finanziaria, ormai vitale per superare lo stato di crisi che si è venuto a determinare in un arco temporale assai breve. Hanno la necessità di strumenti di sostegno espressamente dedicati a chi opera nella libera professione, quali ad esempio il prolungamento della Cassa integrazione straordinaria rispetto ai termini previsti nei provvedimenti finora adottati.
 
I professionisti chiedono che ogni intervento a sostegno dei lavoratori autonomi operi secondo una logica maggiormente inclusiva rispetto a quanto avvenuto finora, considerando sempre anche i professionisti ordinistici. Sarà, pertanto determinante - proseguono -, rivedere le norme contenute nei Decreti Legge legati all’emergenza, riguardanti sia il conferimento di un bonus una tantum ai lavoratori autonomi che ne facciano richiesta che le modalità di utilizzo del Fondo per il reddito di ultima istanza (DL Cura Italia - DL 18 del 17 marzo 2020).
 
Inoltre, i professionisti chiedono alle forze di Governo di considerare sin da ora le loro Casse previdenziali istituzioni essenziali per approntare una più articolata strategia di sostegno a chi opera nella libera professione e di efficace contrasto alla crisi economica in atto.
 

Necessario sbloccare le opere pubbliche

Infine, secondo i firmatari, serve operare una radicale semplificazione delle norme legate agli investimenti in opere pubbliche. Le possibilità di ripresa e di contrasto alla crisi - che a breve mostrerà appieno i propri effetti - dipendono in larga misura dalla capacità che il nostro Paese avrà di riprendere rapidamente la strada delle opere infrastrutturali per la modernizzazione.
 
Non pensare sin da ora ad un piano di riavvio di centinaia di cantieri bloccati per ostacoli di natura burocratica e di varo di grandi opere infrastrutturali significa adottare una politica miope che ci condannerà ad una crisi senza precedenti. La classe politica ed in particolare le forze di Governo devono assumersi in questo momento la responsabilità di scelte coraggiose, predisponendo strumenti che consentano l’immediato avvio di investimenti non appena l’emergenza sarà terminata.


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