Il Nucleo centrale di monitoraggio, simle a quello già istituito per gli avvocati, sarà presieduto dal Ministro o dal Sottosegretario delegato e sarà composto da rappresentanti degli uffici tecnici del Governo e da rappresentanti della Rete Professioni Tecniche. In questo modo, RPT potrà tutelare gli iscritti e preparare azioni contro coloro che non ottemperano alla normativa.
Equo compenso: cosa prevede il protocollo d’intesa
Il Protocollo è finalizzato a promuovere la corretta applicazione della normativa in materia di equo compenso per le professioni tecniche.Per raggiungere questo scopo, RPT avvierà un monitoraggio costante della committenza pubblica e privata.
Per un monitoraggio più capillare e per formulare eventuali proposte tese ad assicurare effettività al principio dell'equo compenso per i professionisti tecnici, la RPT si avvarrà anche del supporto e delle segnalazioni di Nuclei territoriali di monitoraggio appositamente costituiti.
Equo compenso: come si articolerà il lavoro del Nucleo
Nella pratica, i Nuclei territoriali di monitoraggio acquisiranno le convenzioni, i bandi ed ogni altro atto di interesse relativo alla materia dell'equo compenso delle professioni tecniche per trasmetterlo al Nucleo centrale di monitoraggio con cadenza quadrimestrale unitamente ad una sintetica relazione di accompagnamento in cui espliciteranno le criticità sull'applicazione della disciplina vigente.Il Nucleo centrale di monitoraggio dovrà studiare la documentazione raccolta e decidere le azioni conseguenti in base alle funzioni assegnate.
Potrà procedere a formulare segnalazioni ad autorità amministrative indipendenti competenti - come I'AGCM - dei comportamenti di committenti pubblici e privati che violino la disciplina sull'equo compenso sollecitando gli stessi committenti ad adeguare le proprie prassi a quanto disposto dalla normativa.
Infine, potrà, proporre iniziative legislative sul tema dell'equo compenso.