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Coronavirus, per gli Ingegneri le misure di prestito per i professionisti sono inadeguate
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Coronavirus, per gli Ingegneri le misure di prestito per i professionisti sono inadeguate
CNI: ‘Criticità nel prestito a tasso zero di Inarcassa e nel fondo di Garanzia PMI per prestiti fino a 25 mila euro'
27/04/2020 - Le misure di sostegno al credito per i professionisti, come i prestiti del Fondo di Garanzia PMI e quelli promossi da Inarcassa a favore dei propri iscritti, si stanno dimostrando inadeguate e insufficienti.
A lanciare l’allarme il Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) che ha raccolto le difficoltà di molti professionisti iscritti che si sarebbero aspettati un prestito veloce e senza alcun appesantimento burocratico.
Inoltre, sono state riscontrate: commissioni una tantum richieste dalla banca per la gestione della pratica, la verifica del merito del credito e della solvibilità del richiedente, l’impossibilità di conoscere a priori, salvo rari casi, il tasso di interesse praticato sull’operazione, copia dell’Unico 2019 per verificare i ricavi professionali 2018. In più, chi ha un conto corrente postale non può rivolgersi alla propria filiale per inoltrare la pratica.
Si registrano addirittura diversi casi in cui la filiale comunica semplicemente di non essere al corrente della misura promossa dal Governo.
Infine, gli Ingegneri hanno criticato i limiti oggettivi dello strumento: il prestito garantito dal Fondo di Garanzia PMI per un massimo di 25.000 può essere richiesto per un ammontare che non superi il 25% dei ricavi dichiarati dal professionista nel 2019. Considerando che il fatturato medio di architetti e ingegneri liberi professionisti si attesta intorno ai 35.700 euro, gli importi dati in prestito potrebbero rivelarsi irrisori, non in grado di aiutare di aiutare efficacemente chi più è in difficoltà in questo momento.
Per gli Ingegneri non va bene il fatto che l’accoglimento o meno della richiesta sia ad insindacabile giudizio della banca erogatrice (Banca Popolare di Sondrio), che dovrebbe essere più flessibile e più rapida nelle valutazioni. Inoltre, il credito era stato sospeso temporaneamente per esaurimento del plafond disponibile, creando confusione in un numero cospicuo di richiedenti in attesa di risposta per domande presentate a partire dai primi giorni di aprile.
Inarcassa, comunque, sembra aver risolto le maggiori problematiche; ha chiarito che "per venire incontro alle attese degli iscritti, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rifinanziamento dell’iniziativa alla prossima riunione del Comitato nazionale dei delegati".
Inoltre, Inarcassa e Banca Popolare di Sondrio hanno raggiunto un accordo: dal 1° maggio, i titolari di Inarcassa Card potranno chiedere la rimodulazione dei piani di ammortamento dei debiti residui della seconda linea di credito, dedicata ai contributi previdenziali, e alla terza linea, dedicata ai prestiti personali, alle medesime condizioni economiche oggi vigenti. Si potrà richiedere la rimodulazione in 6 rate oppure 12 rate.
A lanciare l’allarme il Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) che ha raccolto le difficoltà di molti professionisti iscritti che si sarebbero aspettati un prestito veloce e senza alcun appesantimento burocratico.
Prestiti fino a 25 mila euro: le criticità riscontrate
Per quanto riguarda l’accesso al prestito fino ad un massimo di 25.000 euro garantito dal Fondo di Garanzia PMI, il CNI ha riscontrato che ci sono alcune criticità ricorrenti. Ad esempio, l’impossibilità di accedere al prestito da parte di chi ha un conto con operatori del sistema bancario che operano solo on line e l’impossibilità di prendere contatti con il proprio referente bancario per inviare i moduli di richiesta del prestito.Inoltre, sono state riscontrate: commissioni una tantum richieste dalla banca per la gestione della pratica, la verifica del merito del credito e della solvibilità del richiedente, l’impossibilità di conoscere a priori, salvo rari casi, il tasso di interesse praticato sull’operazione, copia dell’Unico 2019 per verificare i ricavi professionali 2018. In più, chi ha un conto corrente postale non può rivolgersi alla propria filiale per inoltrare la pratica.
Si registrano addirittura diversi casi in cui la filiale comunica semplicemente di non essere al corrente della misura promossa dal Governo.
Infine, gli Ingegneri hanno criticato i limiti oggettivi dello strumento: il prestito garantito dal Fondo di Garanzia PMI per un massimo di 25.000 può essere richiesto per un ammontare che non superi il 25% dei ricavi dichiarati dal professionista nel 2019. Considerando che il fatturato medio di architetti e ingegneri liberi professionisti si attesta intorno ai 35.700 euro, gli importi dati in prestito potrebbero rivelarsi irrisori, non in grado di aiutare di aiutare efficacemente chi più è in difficoltà in questo momento.
Prestito Inarcassa: le criticità riscontrate
Il CNI ha criticato anche il prestito a tasso zero attivato da Inarcassa; ad esempio i pensionati di Inarcassa non hanno accesso a questo tipo di servizio così come gli iscritti che non sono in regola con i versamenti e che magari vorrebbero utilizzare il prestito per sanare la propria posizione contributiva avendo così la possibilità di ricominciare ad esercitare la libera professione e provare a reimmettersi nel mercato del lavoro.Per gli Ingegneri non va bene il fatto che l’accoglimento o meno della richiesta sia ad insindacabile giudizio della banca erogatrice (Banca Popolare di Sondrio), che dovrebbe essere più flessibile e più rapida nelle valutazioni. Inoltre, il credito era stato sospeso temporaneamente per esaurimento del plafond disponibile, creando confusione in un numero cospicuo di richiedenti in attesa di risposta per domande presentate a partire dai primi giorni di aprile.
Inarcassa, comunque, sembra aver risolto le maggiori problematiche; ha chiarito che "per venire incontro alle attese degli iscritti, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rifinanziamento dell’iniziativa alla prossima riunione del Comitato nazionale dei delegati".
Inoltre, Inarcassa e Banca Popolare di Sondrio hanno raggiunto un accordo: dal 1° maggio, i titolari di Inarcassa Card potranno chiedere la rimodulazione dei piani di ammortamento dei debiti residui della seconda linea di credito, dedicata ai contributi previdenziali, e alla terza linea, dedicata ai prestiti personali, alle medesime condizioni economiche oggi vigenti. Si potrà richiedere la rimodulazione in 6 rate oppure 12 rate.