18/05/2020 - Per ripartire e superare la crisi post coronavirus è necessario semplificare i processi amministrativi, anche potenziando le strutture tecniche degli enti locali, e inaugurare un nuovo ciclo di investimenti sul territorio che punti ad efficienza energetica e mobilità sostenibile.
A suggerirlo l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) che ha elaborato un
documento in cui sintetizza quali ulteriori misure servano per superare la fase di emergenza sanitaria, economica e sociale.
Pianificazione urbanistica: per il rilancio serve semplificazione
L’INU punta
sulla razionalizzazione degli apparati e degli strumenti che presiedono al governo del territorio.
In particolare, suggerisce di
semplificare i procedimenti amministrativi attraverso l'unificazione delle sedi decisionali pubbliche, il ricorso alla amministrazione per progetti e alle conferenze di servizi decisorie e la costituzione di organismi operativi compositi, che sul modello delle Agence d'Urbanisme francesi operino a scala intercomunale.
Inoltre, propone il lancio di un piano nazionale di
potenziamento delle strutture tecniche degli enti locali, con procedimenti di rapido reclutamento, e con profili di competenze che consentano la digitalizzazione di tutti i processi, sia tecnico-progettuali che amministrativi.
Infine, suggerisce il finanziamento di
piani strategici di rilancio delle aree di crisi attraverso interventi di valorizzazione economica, di miglioramento della resilienza urbana e territoriale, di messa in sicurezza dai rischi ambientali e sanitari.
Rilancio del territorio, INU: i progetti subito attuabili
Nel documento, l’INU approfondisce gli interventi e i progetti che potrebbero essere di immediata realizzazione. Per quanto riguarda la trasformazione digitale, vi
figurano l'estensione e l'accelerazione del Piano per l'Italia Digitale e la realizzazione di un grande centro di calcolo nazionale coordinato da Protezione civile e Miur per gestire i flussi di dati necessari alla sicurezza e alla salute nazionali.
Con riferimento al
Green New Deal, nell'immediato ci si potrebbe concentrare tra l'altro su: - razionalizzazione del ciclo delle acque;
- azione diffusa di bonifica dei suoli inquinati;
-
realizzazione di distretti urbani dell'efficienza energetica, con centrali di produzione di calore e raffreddamento utilizzando fonti energetiche alternative (solare, geotermia, eolico) e reti di teleriscaldamento;
- trasformazione in sistemi a led a basso consumo degli impianti di illuminazione pubblica.
Per quanto riguarda il miglioramento dell'accessibilità, da subito si potrebbe
incentivare la mobilità sostenibile con l'incremento della rete pedonale e ciclabile, valorizzare la rete di spazi aperti circostante, aumentare l'offerta ferroviaria e del TPL, modernizzare la viabilità secondaria soprattutto nei territori collinari e nelle regioni del Mezzogiorno.
Ripartenza, INU: puntare sul territorio
Infine, l'INU, ribadisce la necessità di far ripartire e
rigenerare le città e i territori italiani attraverso una sistematica territorializzazione degli investimenti e dalla messa in coerenza del nuovo ciclo dei fondi strutturali 2021-2027.
In quest’ottica, propone di attivare:
- nuovi programmi e interventi con i
piani territoriali e urbanistici per facilitare gli interventi finanziati dall'Europa;
- il rifinanziamento della
Strategia Nazionale per le Aree Interne alla luce delle nuove esigenze;
- la promozione del ricorso a piani strategici in grado di favorire la transizione a un
nuovo modello di sviluppo;
- la centralità delle aree metropolitane e delle città medie nella strategia di
mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.