06/05/2020 - Esistono superfici, frutto delle ultime ricerche tecnologiche, che contrastano la diffusione di virus e batteri. Ecco perché, nel corso dell'emergenza sanitaria da Coronavirus, Gerflor ha fornito oltre 150.000 mq di pavimenti in tutto il mondo, per un totale di 36 strutture
ospedaliere di cui 4 in Italia.
Il controllo delle infezioni nosocomiali rappresenta uno degli aspetti più critici nelle strutture ospedaliere. Secondo i dati pubblicati dall'AMNDO - Associazione Nazionale Medici delle Direzioni Ospedaliere - si stima che ogni anno in Italia un numero compreso tra il 5% e il 15% dei pazienti ricoverati in ospedale sviluppi almeno una ICA (Infezione Correlata all’Assistenza), causata proprio dalla permanenza nella struttura sanitaria; rischio a cui sono sottoposti anche medici, operatori sanitari e visitatori. Si calcola che in Italia vi siano un numero di casi tra 350.000 e 700.000 direttamente responsabili di circa 5000 decessi all’anno. Oggi, in piena pandemia Covid-19, Gerflor sta fornendo i prodotti delle gamme Mipolam e Mural Calypso che rivestono, creando una barriera, pavimenti e pareti di numerosi ospedali attrezzati per gestire l'emergenza sanitaria. Grazie ai loro trattamenti superficiali, sviluppati in più di 80 anni di ricerca in ambito sanitario, i prodotti usati sono capaci di limitare la proliferazione batterica al 99% secondo le norme internazionali ISO 22196. Permettono inoltre una sicura e rapida sanificazione e la disinfezione degli ambienti.
In Italia, nello specifico, i prodotti Gerflor sono stati installati presso due ospedali, a Milano e a Bergamo, e in due strutture temporanee nate appositamente per l'emergenza Covid, a Milano e a Napoli.
Non tutti sanno che ogni struttura ospedaliera si suddivide in tre macro-aeree di rischio infettivo: dalle parti comuni considerate a basso rischio fino a quelle a rischio elevato che si trovano all'interno dei reparti più sensibili, come ad esempio le rianimazioni, le sale per i nati prematuri o le unità operative per i grandi ustionati. In base alla possibilità del rischio in ogni zona, si possono scegliere varie tipologie di pavimentazioni.
Le modalità di contagio, del resto, sono molteplici e tutte involontarie: particelle di saliva o particelle emesse dal corpo umano (in media tra 100.000 e le 500.000 al minuto) si depositano sui pavimenti, sui tavoli, sui corrimani trasformando così ogni superficie in un serbatoio ricco di microorganismi pronto a trasmettere elementi patogeni. Vanno inoltre considerate le polveri, che nel 10% dei casi possono trasportare cariche microbiche.
E' quindi fondamentale che le superfici non incrementino la proliferazione di virus e batteri. L'offerta Gerflor ULTRA CLEAN, che comprende i prodotti Taralay, Mipolam e i rivestimenti murali, supera i requisiti richiesti per essere installata anche nelle zone più a rischio, le aree classificate ISO 4 secondo la norma UNI EN ISO 14644. I test effettuati dimostrano infatti la capacità di queste gamme di saper limitare, anche dopo 24 ore, la proliferazione della maggior parte dei batteri comunemente presenti negli ospedali.
Le soluzioni Gerflor hanno emissioni gassose (VOC) praticamente nulle e sono certificate FLOORSCORE, il sistema più riconosciuto a livello mondiale per la verifica delle emissioni gassose VOC, e che da accesso al rating system LEED. Inoltre, i rivestimenti Gerflor vantano le
certificazioni Environmental Product Declaration - EPD (massima certificazione ambientale Europea) e primo requisito della rispondenza alla normativa CAM.
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