27/05/2020 - La
presenza di muffe è uno tra gli elementi principali dell’
inquinamento indoor. Oltre che totalmente antiestetiche, sono malsane, infatti, possono causare, agli abitanti della casa, senso di stanchezza, allergie e irritazioni alle vie respiratorie. Pertanto, è necessario affrontarla subito, fare dei
trattamenti idonei per eliminare prontamente tutte le
spore.
Gli
ambienti umidi sono l’habitat preferito dai batteri che naturalmente sono presenti nell’area. Quando questi microrganismi attecchiscono sulle superfici proliferano tramutandosi in muffa. Nel focus
Tinteggiare casa, guida alla scelta si è detto che tra le pitture per interni vi sono anche le
pitture antimuffa, esse non prevengono la formazione della muffa sui muri della casa ma sono utilizzate negli interventi di bonifica degli stessi.
Invece, per prevenire e contrastare il proliferare della muffa bisogna conoscere la causa che origina il problema, ovvero
l’umidità di condensazione.
Muffa in casa, umidità di condensazione
Ci sono due tipologie di
umidità da condensa, quella
superficiale e quella
interstiziale. In questo focus casa tratteremo il caso della formazione di muffa sulle pareti interne a causa dell’umidità di condensazione superficiale.
Il
fenomeno di condensazione superficiale - per cui, raggiunta la temperatura di rugiada, il vapore presente nell’ambiente passa dallo stato gassoso allo stato liquido -
è provocato o
dai ponti termici o
dall’elevato valore dell’umidità relativa.
Un
ponte termico si verifica in corrispondenza di “
superfici fredde”, come i muri perimetrali, le pareti esposte a nord, spigoli, angoli, serramenti, travi e pilastri. Si crea una disomogeneità di temperatura sulle superfici tale da provocare la trasformazione del vapore presente nell’ambiente in gocce d’acqua.
Semplificando,
l’umidità relativa (UR) indica la quantità di vapore acqueo contenuto nell’aria di un ambiente. Il suo valore dipende dalla temperatura ma all’interno delle abitazioni essa è condizionata dalla presenza di persone sia per le attività fisiologiche (sudorazione, respirazione, riposo ecc.) che per le attività domestiche (cottura dei cibi, doccia calda, panni stesi ecc.).
In assenza di un sistema di controllo dell’umidità relativa interna, la normativa riguardante l’efficienza energetica degli edifici, specifica che per i calcoli necessari si assumono come valori di progetto l’umidità relativa del 65%.
Quando l’umidità relativa è superiore al valore di progetto (65%) vuol dire che si è in presenza di una quantità di vapore acqueo in eccesso, che non potendo essere dissipato, condensa.
Muffa in casa, rimedi all’umidità di condensazione
La soluzione ai ponti termici è l’isolamento termico. Che si realizza “aggiungendo” alla stratigrafia della muratura un materiale termoisolante. Esso può essere posizionato esternamente (sistema a cappotto), internamente, o all’interno della muratura se è presente un’intercapedine (insufflaggio).
La soluzione all’umidità relativa è la ventilazione. Essa può essere naturale (apertura delle finestre programmata). Ma la ventilazione naturale funziona se la temperatura del punto di rugiada esterna è inferiore di qualche grado ° C alla temperatura del punto di rugiada interna, se così non fosse non si può fare ventilazione, pertanto, si deve optare per la
VMC ventilazione meccanica controllata.
Tipologie di muffa
La tipologia di muffa si riconosce dal colore, eccone alcune:
Aspergillus: ha un colore tra il verde scuro ed il nero ed è la tipologia di muffa che si incontra con più facilità.
Cladosporium: ha un colore che varia tra il marrone e il nero. Compare prevalentemente sui prodotti derivati dalla cellulosa (carta, cartone, cotone e legno) in fase di deperimento.
Penicillium: ha un colore grigio-verde. Si manifesta prevalentemente in ambienti con un alto tasso di umidità.
Phoma: di un nero intenso, attacca spesso i muri nei punti più umidi della casa, come ad esempio nei bagni e al di sopra delle finestre, in corrispondenza dei cassonetti degli avvolgibili.
Stachybotrys: ha un colore tra il marrone e il nero, è molto tossica, si presenta su muri, soffitti e materiali a base di cellulosa, quindi, dove ci sia carta o simili.
La muffa si presenta sulla superficie interna con sintomi localizzati o diffusi ma irregolari; è variabile nel tempo (stagionale); può verificarsi a tutta altezza, quindi, in qualunque punto della parete; si elimina rapidamente, ma si riforma.
Muffa in casa, trattamenti per eliminarla dai muri attraverso la pittura
Per eliminare le spore si può optare per un rimedio veloce che prevede solo il trattamento della superficie con un
prodotto antimuffa. Per avere dei risultati migliori si può proseguire con il lavaggio della superficie ed applicare infine una
pittura antimuffa resistente ad alghe, muffe e funghi
Oppure, si possono adottare rimedi più invasivi, dei veri e propri
interventi di bonifica - cicli antimuffa - realizzati attraverso la pittura. Ma, per quanto queste azioni siano importanti non sono sufficienti a garantire che le muffe non si rigenerino in futuro.
Affinché, il
problema sia debellato è necessario prevenire la loro formazione in funzione delle cause che l’hanno prodotta, ossia agire sull’umidità di condensazione. Gli interventi di bonifica della muffa abbinati a quelli anticondensa creano il connubio perfetto per
sconfiggere il nemico muffa per sempre.
Anche nel caso del trattamento antimuffa delle pareti interne
bisogna conoscere il supporto e prepararlo prima di tinteggiare.
Se il supporto non è a base di tempera e non presenta un degrado tale da dover rimuovere lo strato di pittura esistente, allora la preparazione delle superfici interessate dalla presenza di muffa, prevede l’applicazione di una mano di
soluzione per trattamento di superfici con muffe e alghe sulle zone colpite da muffa; bisogna attendere il tempo necessario all’essiccazione, quindi spazzolare per eliminare la muffa presente; applicare una ulteriore mano di soluzione per trattamento di superfici con muffe e alghe che servirà da film protettivo; attendere l’essicazione come da scheda tecnica.
Una volta che le pareti sono “pulite”, si procede alla tinteggiatura con
pitture antimuffa da usare su tutte le pareti della stanza anche su quelle in cui non è stato fatto il ciclo antimuffa.
Anche nel caso delle pitture antimuffa esistono quelle lavabili e traspiranti.
Nel caso di vecchie pitture a tempera, o di altre tipologie non ancorate al supporto e degradate, si deve procedere alla rimozione della pittura esistente tramite raschiatura. Bisogna fare attenzione ad inumidirle preventivamente per evitare che si sviluppino masse polverose ricche di batteri, e l’operatore deve munirsi di tutti i
dispositivi di protezione individuale necessari.
In seguito si deve stuccare gli eventuali buchi e irregolarità; applicare una mano di
soluzione per trattamento di superfici con muffe e alghe; attendere il tempo necessario per l’essiccazione, quindi spazzolare per eliminare la muffa presente; applicare un’ulteriore mano di soluzione per trattamento di superfici con muffe e alghe che creerà un
film protettivo; asciugatura; ed infine applicare la
pitture antimuffa.
Per
aumentare la performance si può abbinare al ciclo di antimuffa l’applicazione di prodotti altamente performanti come le
pitture anticondensa , in particolare sulle pareti esposte a nord, o una finitura con
pitture antibatteriche.