È stato, infatti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 19 marzo 2020 che ripartisce le risorse secondo criteri precisi e individua per quali attività potranno essere utilizzate le risorse. In più, stabilisce che gli enti locali dovranno presentare al MIT i programmi di intervento per il 2020 entro il 17 giugno.
Strade provinciali: in arrivo risorse per la sicurezza
Le risorse messe a disposizione delle Province e delle Città Metropolitane sono 995 milioni di euro, ripartiti in: 60 milioni di euro per l'anno 2020, 110 milioni per l'anno 2021 e 275 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2024.La ripartizione delle risorse è avvenuta sulla base della consistenza della rete viaria, del tasso di incidentalità e della vulnerabilità dei singoli territori rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico.
Ora, quindi, Province e Città Metropolitane dovranno presentare programmi di intervento, entro il 17 giugno 2020 per la prima annualità, in grado di migliorare la sicurezza e la circolazione delle opere già esistenti, come: ponti, pavimentazioni stradali, viadotti, manufatti, gallerie, dispositivi di ritenuta, sistemi di smaltimento acque, segnaletica, illuminazione stradale, sistemi di info-mobilità.
Interventi sulle strade: risorse utilizzate per progettazione e realizzazione
Una parte delle risorse sarà utilizzata per la progettazione, la direzione lavori, il collaudo, i controlli in corso di esecuzione e finali, nonché le altre spese tecniche necessarie per la realizzazione.Sono comprese anche le spese per l'effettuazione di rilievi concernenti le caratteristiche geometriche fondamentali, lo stato/condizioni dell'infrastruttura, gli studi e rilevazioni di traffico, il livello di incidentalità, l'esposizione al rischio idrogeologico.
Le risorse verranno utilizzate anche per la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamento normativo delle diverse componenti dell'infrastruttura e per la realizzazione di interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza dell'infrastruttura esistente in termini di caratteristiche costruttive della piattaforma veicolare, ciclabile e pedonale, della segnaletica verticale e orizzontale, dei manufatti e dei dispositivi di sicurezza passiva installati.
Potranno anche essere realizzati percorsi per la tutela delle utenze deboli il miglioramento delle condizioni per la salvaguardia della pubblica incolumità, la riduzione dell'inquinamento ambientale e del rischio idrogeologico.