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Superbonus edilizia e bonus professionisti nel Decreto Rilancio

Superbonus edilizia e bonus professionisti nel Decreto Rilancio

Fraccaro: ‘ecobonus e sismabonus al 110% fino al 2021 per prima casa e condomìni, cessione del credito, tetti di spesa invariati’. Altri 900 milioni al Fondo per l’indennità agli iscritti alle Casse private

Vedi Aggiornamento del 24/06/2020
Foto: governo.it
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di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 24/06/2020
12/05/2020 - Ecobonus e sismabonus al 110% per una campagna massiccia di efficientamento energetico e prevenzione antisismica. Saranno nel Decreto Rilancio, la manovra da 55 miliardi di euro per la ripartenza del Paese dopo l’emergenza coronavirus che arriverà sul tavolo del prossimo Consiglio dei Ministri. Tra le misure di sostegno per i lavoratori c'è anche il rifinanziamento del bonus per i liberi professionisti. 
 

Superbonus edilizia, Fraccaro: 'le coperture ci sono'

Nei giorni scorsi, era stato ipotizzato che il superbonus edilizia non sarebbe entrato nel Decreto Rilancio perchè troppo costoso, ma il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, dalla sua pagina Facebook, ha assicurato che il superbonus sarebbe entrato nel decreto. In una intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera, Fraccaro ha spiegato che il superbonus costerà 7 miliardi fino al 2023 e che le coperture ci sono e ha illustrato i dettagli del nuovo strumento fiscale.
 

Superbonus edilizia: ecobonus e sismabonus potenziati

Come spiegato nell'intervista, il superbonus potrà essere utilizzato per lavori svolti nella prima casa e nei condomìni dal ‪1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021‬. “Sono coperti dall’incentivo tutti i lavori già previsti per l’eco e il sismabonus, con l’aggiunta di due tipologie importanti: il fotovoltaico e l’acquisto di accumulatori e colonnine ricarica per auto elettriche”.

“Si applicheranno - spiega il sottosegretario - gli attuali limiti di detrazione o di spesa previsti per le varie tipologie di intervento”. 

Per usufruire del superbonus, spiega, ci sono diverse possibilità: “il contribuente può utilizzare per sé il credito d’imposta e quindi, per esempio, se ha fatto lavori per 20mila euro disporrà di un credito di 22mila euro e potrà pagare per 5 anni 4.400 euro di tasse in meno. Oppure trasferire alla ditta il credito, che lo userà a sua volta per incassarlo subito trasferendolo a un’impresa più grande o a una banca, oppure lo terrà per sé per pagare meno tasse”. Se, invece, l’impresa non volesse accettare il credito corrispondente, il privato potrà girarlo ad una banca

Per ottenere il superbonus non ci sarà un requisito di reddito. “È un incentivo per un settore trainante dell’economia con l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile. Quando il credito d’imposta è parziale viene usato dai più abbienti, portandolo al 110% diamo invece questa possibilità anche alle famiglie che non potrebbero spendere e che, inoltre, grazie ai lavori fatti risparmieranno poi sulle bollette”.
 

Superbonus per facciate, caldaie e pannelli solari

Nel range del superbonus potrebbero essere assorbite anche altre detrazioni come quelle per il rifacimento delle facciate, l’installazione di caldaie a condensazione, pompe di calore e pannelli solari. Si tratterebbe di una maggiorazione consistente e l’unica condizione è questi interventi siano realizzati contestualmente a quelli di maggiore portata di riqualificazione energetica o messa in sicurezza antisismica, che godono dei superbonus.
 
Se effettuati in modo slegato dagli interventi più importanti, questi bonus dovrebbero rimanere inalterati. Ricordiamo che il bonus facciate, se utilizzato da solo offre una detrazione del 90%.
 
Ammonta al 50% la detrazione per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di caldaie a condensazione in classe A e al 65% se alla caldaia si aggiungono i sistemi di termoregolazione evoluti.

Facci sapere cosa pensi delle detrazioni fiscali rinforzate. Partecipa alla discussione nella community di Edilportale. 
 

Bonus professionisti: 900 milioni per aprile e maggio

L’ultimo documento di lavoro disponibile del Decreto Rilancio riporta il rifinanziamento da 900 milioni di euro (era da 500 milioni nelle bozze precedenti) del ‘Fondo per il reddito di ultima istanza’ finalizzato al sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti e autonomi. Il Fondo, introdotto dal DL Cura Italia con una prima dotazione di 300 milioni di euro, arriverebbe così a 1,2 miliardi di euro (compresi i 300 già erogati a marzo). 

Per ottenere l'indennità, i richiedenti non devono essere titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato nè titolari di pensioni.
 
Per le altre categorie (Partite Iva iscritte alla Gestione separata, co.co.co., autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago, dipendenti stagionali), l’ipotesi è quella di una indennità di 600 euro per aprile e di 1000 euro per maggio se c’è stata riduzione di fatturato. Per i professionisti iscritti alle Casse private le ultime cifre circolate sono 800 euro con tetto di reddito di 35mila euro.

Le misure proposte per i professionisti sono adeguate? Cosa ne pensi? Partecipa alla discussione nella community di Edilportale.
 
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