Equo compenso per i professionisti, anche in Toscana è legge
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Equo compenso per i professionisti, anche in Toscana è legge
Parcelle proporzionate a quantità e qualità, sulla base dei parametri fissati con decreti ministeriali. RPT Toscana: ‘ora subito le linee guida’
28/05/2020 - Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la legge sull’equo compenso delle prestazioni erogate dai professionisti nei confronti sia della pubblica amministrazione che dei privati.
“Con la norma approvata - commenta l’assessore alla presidenza della Toscana Vittorio Bugli, che aveva presentato in giunta la proposta assieme al presidente Rossi - sarà rafforzato il divieto di prevedere corrispettivi costituiti da forme di sponsorizzazione o da mero rimborso delle spese sostenute”.
“Non sarà consentito - aggiunge Bugli - il ricorso a criteri di valutazione delle offerte che alterino l'equilibrio tra le prestazioni professionali rese e il compenso riconosciuto e ai professionisti dovranno essere riconosciuti compensi proporzionati alle prestazioni fornite, con tempi di pagamento certi”.
Le prestazioni - si legge ancora nel comunicato - dovranno essere remunerate in proporzione alla quantità, alla qualità e al contenuto, sulla base di parametri prefissati con decreti ministeriali e relativi alle varie professioni. In assenza di specifici parametri, il compenso sarà determinato riferendosi a prestazioni similari (anche se rese da categorie professionali diverse).
La legge regionale - spiega RPT Toscana - rende obbligatoria la dichiarazione, da parte di chi presenta la pratica, di aver sottoscritto una lettera di affidamento d’incarico già prevista per legge, e che ogni istanza resa a una pubblica amministrazione (ad esempio per lavori di ristrutturazione) contenga la dichiarazione che gli obblighi contrattuali siano stati assolti. La norma pone dunque una ‘doppia tutela’: sia per il cittadino (o per qualsiasi altro committente) che sarà garantito nella prestazione resa, sia per il professionista, nel riconoscimento del proprio corrispettivo in tempi certi.
“Lascia un po’ di amaro in bocca - scrive RPT Toscana - il fatto che all’ultimo momento sia stato presentato un emendamento che subordina l’entrata in vigore della legge alla stesura di linee guida. La Rete Toscana delle Professioni Tecniche continuerà a porre la massima attenzione perché non ci siano slittamenti oltre i 60 giorni previsti e perché questi ulteriori passaggi non finiscano per rendere vana l’applicazione della legge. La nostra battaglia, insomma, non è ancora finita”.
Nel frattempo, molte altre Regioni hanno legiferato in materia di equo compenso: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Veneto, Molise, Piemonte, Puglia e Marche.
“Con la norma approvata - commenta l’assessore alla presidenza della Toscana Vittorio Bugli, che aveva presentato in giunta la proposta assieme al presidente Rossi - sarà rafforzato il divieto di prevedere corrispettivi costituiti da forme di sponsorizzazione o da mero rimborso delle spese sostenute”.
“Non sarà consentito - aggiunge Bugli - il ricorso a criteri di valutazione delle offerte che alterino l'equilibrio tra le prestazioni professionali rese e il compenso riconosciuto e ai professionisti dovranno essere riconosciuti compensi proporzionati alle prestazioni fornite, con tempi di pagamento certi”.
Le prestazioni - si legge ancora nel comunicato - dovranno essere remunerate in proporzione alla quantità, alla qualità e al contenuto, sulla base di parametri prefissati con decreti ministeriali e relativi alle varie professioni. In assenza di specifici parametri, il compenso sarà determinato riferendosi a prestazioni similari (anche se rese da categorie professionali diverse).
Rete Toscana Professioni Tecniche: ‘ora subito le linee guida’
“Un passaggio storico e fondamentale per i professionisti” commenta Alessandro Jaff, coordinatore della Rete Toscana delle Professioni Tecniche. “È una norma che restituisce dignità al lavoro dei professionisti e in particolare a quello dei giovani”. La legge “contiene alcuni importanti principi volti a tutelare le prestazioni dei professionisti e la loro qualità, attuando l’articolo 36 della Costituzione che dispone il principio secondo cui il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla qualità e alla quantità del suo lavoro”.La legge regionale - spiega RPT Toscana - rende obbligatoria la dichiarazione, da parte di chi presenta la pratica, di aver sottoscritto una lettera di affidamento d’incarico già prevista per legge, e che ogni istanza resa a una pubblica amministrazione (ad esempio per lavori di ristrutturazione) contenga la dichiarazione che gli obblighi contrattuali siano stati assolti. La norma pone dunque una ‘doppia tutela’: sia per il cittadino (o per qualsiasi altro committente) che sarà garantito nella prestazione resa, sia per il professionista, nel riconoscimento del proprio corrispettivo in tempi certi.
“Lascia un po’ di amaro in bocca - scrive RPT Toscana - il fatto che all’ultimo momento sia stato presentato un emendamento che subordina l’entrata in vigore della legge alla stesura di linee guida. La Rete Toscana delle Professioni Tecniche continuerà a porre la massima attenzione perché non ci siano slittamenti oltre i 60 giorni previsti e perché questi ulteriori passaggi non finiscano per rendere vana l’applicazione della legge. La nostra battaglia, insomma, non è ancora finita”.
Equo compenso per i professionisti nelle altre Regioni
La Toscana ricorda di essere stata, due anni fa, la prima Regione italiana ad adottare una delibera in tal senso. Un anno fa la delibera è diventata una proposta di legge della Giunta che oggi è stata approvata dal Consiglio regionale.Nel frattempo, molte altre Regioni hanno legiferato in materia di equo compenso: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Veneto, Molise, Piemonte, Puglia e Marche.