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Rinnovabili, Legambiente chiede al Governo procedure semplificate

Rinnovabili, Legambiente chiede al Governo procedure semplificate

Presentato il rapporto ‘Comunità Rinnovabili’: nel 2019 il contributo delle fonti pulite rispetto ai consumi elettrici è passato dal 15 al 36%

Vedi Aggiornamento del 02/12/2021
Foto: folewu ©123RF.com
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di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 02/12/2021
22/06/2020 - Semplificare le procedure di autorizzazione per gli impianti da fonti rinnovabili di piccola taglia, introdurre nuove linee guida per accelerare i progetti di grandi dimensioni in tutte le Regioni e recepire la direttiva europea sulle comunità energetiche.
 
Queste alcune delle proposte-priorità sulle energie rinnovabili che Legambiente, nel corso degli Stati generali dell’economia, ha chiesto al Governo di inserire nel recovery plan per uscire dalla crisi economica e sociale del Covid-19. Puntare sulle rinnovabili è fondamentale, come dimostra il Rapporto Comunità Rinnovabili presentato da Legambiente lo scorso 18 giugno.
 

Rinnovabili: le proposte di Legambiente al Governo

Secondo Legambiente i prossimi dieci anni saranno cruciali per raggiungere almeno 80-100 TWh di produzione rinnovabile al 2030, mentre in parallelo si dovranno ridurre i consumi attraverso l’efficienza, per arrivare a costruire un sistema che possa progressivamente fare a meno delle fonti fossili.
 
Per prima cosa l’associazione chiede una semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti da fonti rinnovabili di piccola taglia e l’introduzione di nuove linee guida per accelerare i progetti di grandi dimensioni in tutte le Regioni.
 
Inoltre, sottolinea la necessità di reperire la direttiva europea sulle comunità energetiche e sbloccare i progetti fino a 200 kW con l’introduzione di un fondo per l’accesso al credito a tassi agevolati. 
 
In più, bisogna promuovere progetti di agrivoltaico, attraverso regole per l’integrazione del fotovoltaico in agricoltura e incentivi per gli agricoltori nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC).
 
Infine, Legambiente chiede anche: l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili, la revisione della tassazione energetica sulla base delle emissioni, l’accelerazione sugli investimenti nei sistemi di accumulo sia sulla rete di trasmissione che di distribuzione, un vero piano per l’efficienza energetica con obiettivi di riduzione dei consumi ambiziosi in edilizia verso NZEB e nell’industria e l’elettrificazione delle città per trasporti e riscaldamento/raffrescamento degli edifici. 

 
 

Rinnovabili: i dati in Italia

Secondo il rapporto Comunità Rinnovabili, in Italia la crescita dell’energia pulita continua ad essere troppo lenta, con una media di installazioni all’anno dal 2015 ad oggi di appena 459 MW di solare e 390 di eolico, e a ritmi inadeguati rispetto a quanto la Penisola potrebbe e dovrebbe fare per rispettare gli impegni nella lotta ai cambiamenti climatici.  
 
Tuttavia, nel Rapporto emergono anche numeri positivi; nel 2019 la produzione da rinnovabili è stata pari a 114 di TWh a fronte di una domanda elettrica nazionale di 326 TWh. Il contributo delle fonti pulite rispetto ai consumi elettrici è passato dal 15 al 36% e in quelli complessivi dal 7 al 19%. La crescita maggiore è avvenuta nel solare fotovoltaico e nell’eolico, che nel 2019 hanno soddisfatto rispettivamente il 7,6% e il 6,2% dei consumi elettrici nazionali (secondo i dati di Terna).
 
Ad oggi sono 7.776 i comuni dove è installato almeno un impianto fotovoltaico, 7.223 quelli del solare termico, 1.489 quelli del mini idroelettrico (in particolare al centro nord) e 1.049 quelli dell’eolico (soprattutto al centro sud), 3.616 quelli delle bioenergie e 594 quelli della geotermia.

Impressionante il numero delle installazioni: in Italia sono 778 mila gli impianti fotovoltaici, oltre 3.539 idroelettrici, 4.805 eolici, 2.808 a bioenergie, 15.365 geotermici tra alta e bassa entalpia, a cui aggiungere 4,4 milioni di metri quadri di impianti di solari termici e oltre 66mila impianti a bioenergie termici.
 
A livello regionale, la Lombardia è la regione con il maggior numero di impianti a fonte rinnovabile in Italia, con 8,3 GW di potenza installata, grazie soprattutto all’eredità dell’idroelettrico del secolo scorso. La Puglia vanta il numero maggiore di installazioni delle “nuove” rinnovabili, ossia solare e eolico (rispettivamente pari a 2,5 e 2,6 GW).
 
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