26/06/2020 - La crisi determinata dall’emergenza Covid-19 ha imposto un alto prezzo da pagare alla società e all’economia. Nondimeno, offre anche un’opportunità: ripartire su basi migliori, più efficienti, più eque, più sostenibili. Le risorse finanziarie messe a disposizione della ripresa devono favorire una giusta transizione verso sistemi ad alta efficienza e basse emissioni, sviluppando tecnologie emergenti.
Indietro, per DERBIGUM, punto di riferimento per l’impermeabilizzazione di coperture, non si torna. L’azienda passa dalle parole ai fatti e lancia “No Roof To Waste”: un programma, al centro della strategia dell’intero Gruppo e fondato su due pilastri: il riciclo delle membrane bituminose e le nuove possibilità di impiego dei tetti piani come spazi funzionali supplementari, che altrimenti andrebbero sprecati.
“Stiamo uscendo da una crisi sanitaria le cui conseguenze economiche e sociali sono ancora sconosciute, ma che ci portano a farci domande su come rilanciare l’economia. Dobbiamo capire se la ripresa avverrà a discapito dell’ambiente o se verranno attuati meccanismi tali da evitare che il nostro pianeta venga danneggiato ulteriormente. - afferma Grégoire Morel, CEO del Gruppo DERBIGUM - Molte aziende, tra cui DERBIGUM, per affrontare questa sfida devono saper rispondere alle esigenze del programma del Green Deal, lanciato dalla commissione europea qualche settimana prima delle attività a causa dal COVID-19.”
Con questo nuovo progetto DERBIGUM mostra concretamente di voler rispondere agli accordi sul Green Deal, che hanno come obiettivo di trasformare l’Europa in un’economia sostenibile e neutrale dal punto di vista climatico. Primo step del programma è incoraggiare gli applicatori a unirsi al proprio approccio ecologico e a raccogliere gli sfridi di lavorazione in cantiere.
Attualmente, l'85% degli scarti delle membrane finisce in discarica, con "No Roof To Waste", DERBIGUM vuole fare la differenza. Gli applicatori aderenti ricevono un mini big bag gratuito, con cui recuperare gli sfridi bituminosi per re-immeterli nel processo produttivo, riciclandoli in una nuova materia prima: il DerbitumenÒ, interamente realizzata con bitume che può essere riutilizzata per produrre membrane impermeabili nell’ottica di una piena economia circolare. Anche DERBIGUM si impegna attivamente in questo senso, la raccolta degli sfridi è infatti attiva in numerose filiali europee e anche l’Italia è sempre più orientata verso il recupero degli scarti di produzione e delle vecchie membrane bituminose delle coperture, per reinserirle nella propria filiera produttiva.
In secondo luogo, "No Roof To Waste" consente di ottenere di più dai tetti piani, ottimizzandone l’uso. In questo caso, quindi, DERBIGUM si rivolge a progettisti e architetti per persuaderli a trasformare coperture piane in coperture utili. Il tetto è sicuramente un elemento sensibile dell’edificio e compie un grande lavoro di protezione, ma non solo.
Questa tipologia di copertura rappresenta una grande occasione per aggiungere uno spazio da poter utilizzare a servizio degli abitanti della struttura. Le possibilità sono tantissime: dalle terrazze e le aree relax, fino ai tetti verdi e all’installazione di pannelli solari, valori aggiunti per gli edifici, ma anche per ridurre l’effetto isola di calore, lo smog e le polveri sottili e per rendere i nostri contesti urbani più belli, vivibili e sostenibili.
Il programma "No Roof To Waste" non si limita alla raccolta di scarti bituminosi e di vecchie membrane impermeabili bituminose, ma consente anche di educare tutti gli attori della filiera: dall'applicatore al cliente, fino al progettista. È proprio grazie a queste scelte strategiche se DERBIGUM oggi occupa una posizione di primo piano in termini di sostenibilità, determinata a portare la produzione di DerbitumenÒa 5.000 tonnellate nel 2021. Questo obiettivo equivale a un risparmio annuo di 2.500 tonnellate di emissioni di CO2 e oltre 7 milioni di litri di petrolio.
DERBIGUM ITALIA - IMPERBEL su Edilportale.com
NORMATIVA
Niente superbonus se manca l’asseverazione sismica