
Contributo a fondo perduto per imprese e partite Iva, ecco come ottenerlo
NORMATIVA
Contributo a fondo perduto per imprese e partite Iva, ecco come ottenerlo
E per i professionisti ordinistici, al momento esclusi, arriva qualche spiraglio con gli emendamenti al ddl Rilancio
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del 02/12/2020

12/06/2020 - Definite le regole per richiedere il contributo a fondo perduto, introdotto dal Decreto Rilancio e destinato ai titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa o di lavoro autonomo.
Le regole sulle modalità con cui ottenere il contributo sono state definite con il provvedimento 10 giugno 2020 dell’Agenzia delle Entrate, attuativo del DL 34/2020. L'Agenzia è poi tornata sull'argomento con la circolare 15/E.
I professionisti ordinistici, iscritti alle Casse di previdenza private, al momento sono esclusi dall'agevolazione, ma una serie di emendamenti, segnalati in Commissione Bilancio della Camera, potrebbe includerli tra i beneficiari.
I richiedenti devono, inoltre, rispettare una delle seguenti condizioni:
- aver avuto un ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del mese di aprile 2019;
- aver iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2018;
- avere il domicilio fiscale o la sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi, i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020.
In altre parole, questo significa che il contributo spetta, a prescindere dal calo del fatturato, ai contribuenti che hanno avviato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 e a quelli che operano nei Comuni colpiti da eventi calamitosi che al 31 gennaio 2020 (data di dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus) si trovavano ancora in una situazione di emergenza legata alle calamità naturali.
La richiesta di includere i professionisti tra i beneficiari del contributo a fondo perduto è trasversale nei gruppi politici e si basa sull’equiparazione tra professionisti e piccole e medie imprese nell’accesso alle agevolazioni.
Per capire se anche i professionisti saranno inclusi tra i beneficiari, bisogna ora attendere il confronto sulle coperture disponibili, che determinerà la sorte degli emendamenti.
- 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano 400mila euro;
- 15% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano 1 milione di euro;
- 10% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano 5 milioni di euro.
Ad ogni modo, è riconosciuto un contributo minimo di 1000 euro per le persone fisiche e 2mila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Per la richiesta bisogna compilare il modello allegato al provvedimento e inviarlo attraverso il canale telematico Entratel o l’apposita procedura web dell’Agenzia delle Entrate: ‘Contributo a fondo perduto’. I contribuenti potranno avvalersi di un intermediario già delegato al proprio Cassetto fiscale o al servizio di consultazione delle fatture elettroniche.
Per accedere alla procedura si potranno utilizzare le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia, il sistema Spid di identità digitale o la Carta nazionale dei Servizi (Cns). Ogni domanda sarà sottoposta a due procedure di controlli, una formale e una sostanziale.
Le regole sulle modalità con cui ottenere il contributo sono state definite con il provvedimento 10 giugno 2020 dell’Agenzia delle Entrate, attuativo del DL 34/2020. L'Agenzia è poi tornata sull'argomento con la circolare 15/E.
I professionisti ordinistici, iscritti alle Casse di previdenza private, al momento sono esclusi dall'agevolazione, ma una serie di emendamenti, segnalati in Commissione Bilancio della Camera, potrebbe includerli tra i beneficiari.
Contributo a fondo perduto, i beneficiari
Possono ottenere il contributo a fondo perduto i titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa o di lavoro autonomo e i titolari di reddito agrario, in attività alla data di presentazione dell’istanza per l’ottenimento del contributo, che hanno conseguito nel 2019 ricavi o compensi fino a 5 milioni di euro.I richiedenti devono, inoltre, rispettare una delle seguenti condizioni:
- aver avuto un ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del mese di aprile 2019;
- aver iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2018;
- avere il domicilio fiscale o la sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi, i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020.
In altre parole, questo significa che il contributo spetta, a prescindere dal calo del fatturato, ai contribuenti che hanno avviato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 e a quelli che operano nei Comuni colpiti da eventi calamitosi che al 31 gennaio 2020 (data di dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus) si trovavano ancora in una situazione di emergenza legata alle calamità naturali.
Contributo a fondo perduto, professionisti ordinistici esclusi?
Al momento, dal contributo a fondo perduto sono esclusi i professionisti ordinistici iscritti alle Casse di previdenza private. Tuttavia la situazione potrebbe cambiare per effetto di una serie di emendamenti al disegno di legge di conversione del DL Rilancio, segnalati dai gruppi politici e all’esame della Commissione Bilancio della Camera.La richiesta di includere i professionisti tra i beneficiari del contributo a fondo perduto è trasversale nei gruppi politici e si basa sull’equiparazione tra professionisti e piccole e medie imprese nell’accesso alle agevolazioni.
Per capire se anche i professionisti saranno inclusi tra i beneficiari, bisogna ora attendere il confronto sulle coperture disponibili, che determinerà la sorte degli emendamenti.
Come si calcola il contributo a fondo perduto
Per calcolare l’importo del contributo, alla differenza fra il fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2020 e il valore corrispondente del mese di aprile 2019 si applica una specifica percentuale del:- 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano 400mila euro;
- 15% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano 1 milione di euro;
- 10% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano 5 milioni di euro.
Ad ogni modo, è riconosciuto un contributo minimo di 1000 euro per le persone fisiche e 2mila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Contributo a fondo perduto, come richiederlo
Le istanze per il contributo a fondo perduto possono essere predisposte e inviate all’Agenzia delle entrate a partire dal giorno 15 giugno 2020 e non oltre il giorno 13 agosto 2020. Solo nel caso in cui il soggetto richiedente sia un erede che continua l’attività per conto del soggetto deceduto, le istanze possono essere trasmesse a partire dal 25 giugno 2020 e non oltre il 24 agosto 2020.Per la richiesta bisogna compilare il modello allegato al provvedimento e inviarlo attraverso il canale telematico Entratel o l’apposita procedura web dell’Agenzia delle Entrate: ‘Contributo a fondo perduto’. I contribuenti potranno avvalersi di un intermediario già delegato al proprio Cassetto fiscale o al servizio di consultazione delle fatture elettroniche.
Per accedere alla procedura si potranno utilizzare le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia, il sistema Spid di identità digitale o la Carta nazionale dei Servizi (Cns). Ogni domanda sarà sottoposta a due procedure di controlli, una formale e una sostanziale.