Con il “Manifesto delle professioni per la rinascita dell’Italia”, diffuso nei giorni scorsi in occasione degli Stati generali delle professioni, i liberi professionisti hanno espresso l’esigenza di essere partecipi del nuovo scenario da delineare per lasciarsi alle spalle gli effetti dell’emergenza Coronavirus.
Le idee sono state recepite dal Governo, che ha promesso la convocazione dei rappresentanti del Comitato unitario permanente degli Ordini e Collegi professionali (CUP) e della Rete delle professioni Tecniche (RPT).
Professionisti, il manifesto in 10 punti
Il manifesto abbraccia a tutto tondo le problematiche con cui i professionisti devono confrontarsi non solo nell’ambito dell’attività lavorativa, ma anche nell’accesso al welfare e alle forme di tutela.Queste le richieste del manifesto:
1. Garantire il diritto alla salute, alla prevenzione e alla sicurezza delle cure
Questo punto riguarda esclusivamente le professioni sanitarie, particolarmente gravate in questo periodo di emergenza.
2. Garantire la parità di accesso dei professionisti alle misure di incentivo al lavoro e di sostegno nella fase di emergenza
Il manifesto ricorda che da tempo o è stata riconosciuta l’equiparazione dei liberi professionisti alle PMI. Nonostante ciò, i professionisti ordinistici beneficiano di misure di sostegno solo in via marginale e subiscono una difformità di trattamento tra professionisti e
imprese e, ora, tra categorie differenti di professionisti.
3. Rafforzare le misure in materia di politiche di investimento, programmi industriali sostenibili e innovazione
Secondo i professionisti, il Paese necessita di misure di politica industriale sostenibile e di innovazione di ampio respiro, non concentrate su programmi e incentivi rinnovati di anno in anno, ma che abbiano una visione anche in termini di economia circolare e nuovi scenari di mercato. Per le opere pubbliche, i professionisti ritengono che la programmazione non deve e non può essere interrotta o ridimensionata rispetto agli obiettivi e ai programmi pre-crisi.
4. Realizzare un piano credibile di semplificazione normativa
Secondo i professionisti, le misure anticrisi rischiano di perdere efficacia a causa di una serie di complessità. Il maniesto chiede di definire in modo certo la durata di procedimenti e semplificare il quadro giuridico. Dato che nessuno conosce i rispettivi comparti meglio dei professionisti, le professioni devono diventare l’interlocutore imprescindibile del Governo e delle Regioni per la semplificazione dei rispettivi sistemi di regole.
5. Garantire l’applicazione del principio di sussidiarietà
Nel manifesto si legge che quando alcune funzioni vengono delegate dalla Pubblica Amministrazione ai professionisti, si realizza un vero e proprio processo di semplificazione delle procedure. La legge n. 81/2017 assegna al sistema ordinistico la responsabilità di coadiuvare la Pubblica Amministrazione. I professionisti tecnici, ad esempio, dovrebbero diventare l'unico interlocutore del Governo per le e procedure autorizzative e di controllo legate all’urbanistica, all’edilizia e alla sicurezza degli edifici pubblici e privati, ma anche con funzioni nell’ambito dell’apparato della giustizia, ampliando le funzioni dei consulenti tecnici.
6. Ridurre la pressione fiscale
Il manifesto chiede la riduzione della pressione fiscale perché il rinvio delle scadenze non è considerato sufficiente. Molti lavoratori autonomi non saranno in grado di versare al Fisco il saldo e l’acconto per i redditi del 2019. Questi pagamenti dovrebbero essere rinviati al 2021 e rateizzati, mentre andrebbe eliminato il versamento della ritenuta d’acconto per i professionisti obbligati a fatturazione elettronica e ampliata la fascia di Partite Iva che possono accedere al regime forfetario. Per i professionisti vanno inoltre elevati i livelli di deducibilità delle spese legate allo svolgimento della professione.
7. Avviare un Green New Deal per progettare opere innovative e sostenibili e promuovere un fondo per lo sviluppo professionale sostenibile
I professionisti ritengono che si debba avviare un percorso strategico che tenga conto, in modo unitario, delle linee e dei principi delineati dall’Agenda 2030 dell’ONU, dal Green New Deal, dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e dalla Carta Nazionale del Paesaggio. Il manifesto propone quindi l'istituzione di un Fondo per permettere ai professionisti di adeguarsi sia dal punto di vista strutturale sia dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, incentivando gli investimenti in innovazione per gli studi professionali, l'aggregazione e la creazione di società tra professionisti multidisciplinari, in grado di gestire progettazioni di sistemi complessi ed affrontare problemi complessi.
8. Avviare un piano di catalogazione dei patrimoni ambientali e culturali del Paese, di riprogettazione e manutenzione, di investimento nella rigenerazione urbana e di mitigazione del rischio sismico ed idrogeologico del territorio e delle opere
Il manifesto propone l’ammodernamento delle leggi sui parchi (legge quadro sui parchi nazionali n. 394/91) e sulla montagna (legge n. 97/1994) e accelerando sul decreto legislativo sui servizi ecosistemici (Delega al Governo per l'introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali). I professionisti chiedono inoltre che gli obiettivi di incremento della qualità degli spazi pubblici (attraverso azioni di rigenerazione urbana), delle prestazioni energetiche (attraverso la promozione di protocolli prestazionali), della sicurezza sismica e di quella idrogeologica (con una attenta conoscenza del territorio) entrino nell’azione ordinaria e costante degli Enti territoriali e dello Stato. I costi di questi interventi, spiega il manifesto, vengono annullati dalla riduzione dell’inquinamento, dal miglioramento della qualità della vita, dal raggiungimento di una maggior sicurezza e dalla rivalutazione del patrimonio. In questo ambito rientrano le politiche per il consumo di suolo a “saldo zero”.
9. Valorizzare e tutelare il patrimonio ambientale, artistico, paesaggistico e culturale per nuovi percorsi di crescita
Secondo i rappresentanti dei professionisti, investire sul patrimonio ambientale, paesaggistico, agroalimentare, sul capitale naturale e culturale rappresenta un’opportunità per aprire spazi occupazionali e di innovazione. L’assenza di una strategia unitaria in tema di sostenibilità ambientale è fonte di degrado e deterioramento dell’ambiente (degrado del paesaggio e dei beni culturali, scarsa vitalità delle aree rurali, sfruttamento intensivo dei terreni agricoli e delle zone balneari, perdita delle biodiversità, rischio idrogeologico, inquinamento) e, più in generale, rappresenta un freno alla competitività, all’occupazione e alla crescita del Paese.
10. Garantire affidabilità e sicurezza nel settore ICT, delle informazioni e delle telecomunicazioni, accelerando un processo di digitalizzazione del Paese
Dato che il settore dell'ICT è considerato un "bene primario", i professionisti ritengono che la gestione di questa materia sia affidata a figure professionali regolamentate e riconosciute e il loro lavoro sia realizzato con le stesse garanzie prestazionali usate per le altre opere pubbliche. Parallelamente, il manifesto chiede di incrementare gli investimenti per Data Center e servizi Cloud Nazionali, perché siano in grado di assicurare la piena continuità anche in situazioni di emergenza.