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Sicurezza in cantiere, mancano regole chiare e tutele per i progettisti?
PROFESSIONE
Sicurezza in cantiere, mancano regole chiare e tutele per i progettisti?
Allarme di Inarsind Toscana: ‘i lavoratori intellettuali sembrano essere, per legge, esenti da contagio’
10/06/2020 - I progettisti che lavorano nei cantieri in tempi di Covid 19 rischiano di essere penalizzati due volte: non solo hanno il gravoso compito di verificare e vigilare sui presidi di sicurezza in mancanza di regole chiare ma sembra siano stati esclusi dalle tutele previste per i lavoratori dipendenti e autonomi.
A riaccendere i riflettori sulla questione della sicurezza in cantiere e sul ruolo dei progettisti è Marco Becucci, presidente di Inarsind Toscana Centro, il sindacato che raccoglie le istanze di ingegneri e architetti liberi professionisti della regione.
Ma soprattutto, secondo Becucci, i progettisti in cantiere potrebbero rimanere esclusi dalle tutele anti-contagio per una discrepanza tra ciò che prescrive il Testo Unico sulla sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro (Dlgs 81/2008), che definisce chi si debba qualificare come ‘lavoratore’ destinatario delle tutele previste, e il protocollo tra Governo e parti sociali del 24 aprile 2020 che si occupa solo dei lavoratori dipendenti da impresa e dei lavoratori autonomi.
Ai lavoratori intellettuali, però, il protocollo affida il compito di verificare e vigilare sui presidi di sicurezza degli altri lavoratori addetti alle lavorazioni di cantiere. “Il che fa nascere sul piano della logica - è il paradosso sottolineato da Inarsind Toscana - che i lavoratori intellettuali siano, per disposto di una legge superiore, esenti da contagio da coronavirus. Sappiamo che nella realtà così non è. Tant’è che lo stesso Testo Unico, per fare chiarezza, all’articolo 26 dice che quanto previsto ‘non si applica ai servizi di natura intellettuale sempre che essi non comportino rischi dalla presenza di agenti cancerogeni, mutageni o biologici’. E il contagio da covid-19 rientra, guarda caso, nei ‘rischi dovuti dalla presenza di agenti cancerogeni, mutageni o biologici’. Per cui, sani a prescindere, chioserebbe il grande Totò”.
Già la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) aveva sollevato la questione della responsabilità dei progettisti nel garantire la sicurezza anti-contagio in cantiere.
Inoltre, per fornire indicazioni operative per i professionisti che si occupano di sicurezza sul lavoro, la RPT aveva messo a disposizione dei tecnici un documento di supporto nell’applicazione dei protocolli e delle procedure di gestione del rischio
Anche altre associazioni e Ordini professionali, in assenza di ulteriori indicazioni nazionali, hanno preparato per i propri iscritti vademecum sulla sicurezza, come quello del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali o di Confprofessioni.
A riaccendere i riflettori sulla questione della sicurezza in cantiere e sul ruolo dei progettisti è Marco Becucci, presidente di Inarsind Toscana Centro, il sindacato che raccoglie le istanze di ingegneri e architetti liberi professionisti della regione.
Sicurezza in cantiere: regole poco chiare per i progettisti?
Per il presidente di Inarsind Toscana Centro, allo stato attuale nei cantieri non ci sono indicazioni concrete e specifiche su chi debba vigilare, su cosa e come si debba vigilare e come si debba gestire l’esito della vigilanza sulla salute dei lavoratori.Ma soprattutto, secondo Becucci, i progettisti in cantiere potrebbero rimanere esclusi dalle tutele anti-contagio per una discrepanza tra ciò che prescrive il Testo Unico sulla sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro (Dlgs 81/2008), che definisce chi si debba qualificare come ‘lavoratore’ destinatario delle tutele previste, e il protocollo tra Governo e parti sociali del 24 aprile 2020 che si occupa solo dei lavoratori dipendenti da impresa e dei lavoratori autonomi.
Ai lavoratori intellettuali, però, il protocollo affida il compito di verificare e vigilare sui presidi di sicurezza degli altri lavoratori addetti alle lavorazioni di cantiere. “Il che fa nascere sul piano della logica - è il paradosso sottolineato da Inarsind Toscana - che i lavoratori intellettuali siano, per disposto di una legge superiore, esenti da contagio da coronavirus. Sappiamo che nella realtà così non è. Tant’è che lo stesso Testo Unico, per fare chiarezza, all’articolo 26 dice che quanto previsto ‘non si applica ai servizi di natura intellettuale sempre che essi non comportino rischi dalla presenza di agenti cancerogeni, mutageni o biologici’. E il contagio da covid-19 rientra, guarda caso, nei ‘rischi dovuti dalla presenza di agenti cancerogeni, mutageni o biologici’. Per cui, sani a prescindere, chioserebbe il grande Totò”.
Sicurezza in cantiere, le indicazioni per garantirla
Ricordiamo che per garantire la sicurezza in cantiere è stato adottato il Protocollo per la sicurezza anti-contagio nei cantieri che definisce le misure da rispettare e le responsabilità dei soggetti coinvolti.Già la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) aveva sollevato la questione della responsabilità dei progettisti nel garantire la sicurezza anti-contagio in cantiere.
Inoltre, per fornire indicazioni operative per i professionisti che si occupano di sicurezza sul lavoro, la RPT aveva messo a disposizione dei tecnici un documento di supporto nell’applicazione dei protocolli e delle procedure di gestione del rischio
Anche altre associazioni e Ordini professionali, in assenza di ulteriori indicazioni nazionali, hanno preparato per i propri iscritti vademecum sulla sicurezza, come quello del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali o di Confprofessioni.