29/07/2020 - L’intonaco ha l’importante funzione di rifinire, uniformare e proteggere la superficie delle murature. Ma a volte tutto questo non è sufficiente, perché sopravvengono delle esigenze che richiedono capacità aggiuntive; per questo esistono degli
intonaci definibili speciali, sono premiscelati e alla composizione sono aggiunti degli additivi che hanno la capacità di creare
un prodotto con prestazioni specifiche.
Tra gli intonaci premiscelati con additivi ci sono:
- gli
intonaci deumidificanti che sono utilizzati per il risanamento delle murature interessate da fenomeni di umidità;
- gli
intonaci fibrorinforzati per il ripristino di intonaci caratterizzati da bassa tendenza al ritiro o per il restauro e recupero del cemento armato e per il risanamento delle strutture in calcestruzzo;
- gli
intonaci fonoassorbenti per aumentare il potere fonoassorbente di un edificio; gli
intonaci termoisolanti che contribuiscono alla coibentazione termica;
- gli
intonaci naturali, sono altamente traspiranti e impiegati nella bioedilizia; gli
intonaci ignifughi impiegati per la protezione di strutture portanti in acciaio, cemento armato, elementi in laterizio o di calcestruzzo per aumentare la resistenza al fuoco.
A questa carrellata si aggiungono:
- quelli per il sistema di
isolamento termico a “cappotto”;
- gli
intonaci con additivi espandenti utilizzati per ottenere intonaci senza ritiro, riducendo la tendenza a formare fessurazioni di ritiro e di quelle prodotte dalle dilatazioni termiche o da movimenti diversi dei supporti;
- gli
intonaci con additivi ritardanti o acceleranti di presa impiegati quando occorre velocizzare il tempo di presa o al contrario aumentare la lavorabilità evitando l’evidenziazione dei giunti di ripresa.
Intonaco deumidificante per il risanamento delle murature
Le murature colpite da umidità di risalita (detta anche capillare) e formazione di efflorescenze e sub - efflorescenze necessitano di essere deumidificate e risanate. Il risanamento delle murature umide avviene quasi sempre con un
sistema basato sull’applicazione di vari prodotti, con funzioni specifiche, che nell’insieme formano un ciclo di risanamento “su misura” della struttura considerata. Tra i prodotti usati in questo ciclo senza dubbio
l’intonaco deumidificante gioca un ruolo fondamentale. Altri sistemi sono la
barriera chimica e la
deumidificazione muraria elettrofisica non invasiva, ma ne parleremo in altri focus casa.
L’analisi termografica passiva e le
misurazioni igrometriche permettono di accertare la natura dei fenomeni che generano l’umidità e la quantità di essa contenuta nei muri. I casi potrebbero essere i seguenti:
-
muro bagnato, se contenente un tasso di umidità superiore al 10%;
-
muro umido con umidità tra il 5% e il 10%;
-
muro definibile
“secco”, se l’umidità è tra il 3% e il 5% si parla di umidità fisiologica;
È molto importante, per garantire un buon esito dell’intervento, analizzare anche la consistenza della struttura muraria (materiale, spessori ecc.) e la
quantità e la qualità dei sali esistenti nella muratura. Solo sulla base di tutte queste informazioni si potrà optare per
l’intonaco deumidificante più idoneo.
Gli intonaci deumidificanti sono intonaci macroporosi, generalmente a base di
calce e leganti idraulici. La macroporosità crea una
superficie specifica all’interno dell’intonaco (venti volte maggiore la superficie specifica di un intonaco cementizio normale) dotata di
altissima permeabilità al vapore acqueo, unitamente ad una
elevata idrorepellenza. L’acqua di umidità da risalita capillare evapora con una velocità maggiore rispetto alla velocità di umidificazione.
Intonaco deumidificante, il procedimento per la posa
La giusta applicazione dell’intonaco deumidificante prevede la demolizione del vecchio intonaco almeno per un 1 metro oltre il segno del livello massimo raggiunto dall’umidità nel corso delle stagioni.
Attraverso la picchettatura, spazzolatura e l’idrolavaggio si portano via tutti i materiali incoerenti privi di consistenza, sali, polvere e sporco in genere. Eventuali cavità dovranno essere colmate. Dopodiché si può procedere con la posa dell’intonaco deumidificante.
Quando si è in presenza di murature fortemente attaccate da efflorescenze saline si potrebbe prevedere
un’impregnazione salina e anche in aggiunta la stesura dello strato di
rinfazzo antisalino.
La messa in opera di un intonaco deumidificante non richiede particolari precauzioni oltre a quelle normalmente seguite nella posa dei normali intonaci. Può essere eseguito a mano o a macchina. La sua lavorabilità permette di metterlo in posa su qualsiasi soluzione architettonica e gli spessori da raggiungere sono i canonici.
Solo per le
murature controterra, al fine di proteggerle ulteriormente, si potrebbe stendere sull’intonaco deumifdificato uno strato di cemento osmotico. Il
cemento osmotico è un cemento impermeabilizzante, particolarmente indicato per i locali interrati e manufatti in cemento in genere.
Dopo che il tempo necessario per l'asciugamento dell’intonaco è passato si può procedere alla posa della tinteggiatura. Per completare il ciclo di risanamento vanno scelte
pitture deumidificanti, altamente traspiranti e idrorepellenti.
In ultimo, se è pur vero che l’intonaco deumidificante è un sistema per il risanamento nulla vieta il suo utilizzo anche nei casi in cui il “problema umidità” non esiste. Infatti, non vi sono controindicazioni al suo impiego nella bio - edilizia o abbinato ad altri sistemi cosiddetti classici.