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Linoleum, gomma, PVC, vinile: i pavimenti resilienti
FOCUS
Linoleum, gomma, PVC, vinile: i pavimenti resilienti
Continuità, elasticità, lavorabilità, isolamento termo-acustico, impermeabilità, durabilità, ridotto spessore, alcune delle tante caratteristiche dei pavimenti resilienti
13/07/2020 - La resilienza è la capacità di adattamento e di flessibilità. La parola resilienza è usata in vari contesti, ma è anche una proprietà di alcuni materiali, come il linoleum, la gomma, il pvc. Essi fanno parte della famiglia dei cosiddetti pavimenti resilienti.
Tra le peculiarità di un pavimento resiliente vi sono la continuità del rivestimento, l’elasticità, lo spessore ridotto, la facilità di lavorazione, proprietà isolanti, impermeabili, riciclabilità al 100%, antiscivolo e durabilità. Tra queste peculiarità, l’elasticità, cioè la capacità di ritornare velocemente alle condizioni iniziali dopo aver subito una deformazione provocata da un carico di breve durata, è quella che ha reso questi materiali tra i più utilizzati in tutte quelle opere aperte al pubblico in cui vi è traffico intenso pedonale.
Infatti, se nell’ambito residenziale la ceramica e il legno sono i materiali maggiormente usati per i pavimenti interni, in contesti come università, scuole, ospedali, palestre, cinema, aeroporti, asili, biblioteche, le superfici a pavimento sono ricoperte con materiali resilienti. Ma, nell’ultimo periodo, la tendenza sta cambiando. Grazie alla sua versatilità, alla confortevolezza al passo, al calore al tatto, alla resistenza e alla durabilità, questo materiale ha fatto il suo ingresso nel retail, nel settore alberghiero, ma soprattutto nelle abitazioni.
Se si vuole rinnovare velocemente la propria casa evitando “ingombranti” lavorazioni, i pavimenti resilienti sono una buona soluzione perché oltre che su supporto di nuova costruzione possono essere posati in sovrapposizione alla pavimentazione esistente. La posa può essere con adesivo o a click, quest’ultima versione consente di rimuove facilmente il pavimento e riutilizzarlo altrove e/o sostituirlo con un altro per cambiare look. Il ridotto spessore, 2÷3 mm, non crea problemi di quota per quanto riguarda porte interne ed infissi.
Foto: ©Virag
Essendo un materiale naturale nel tempo tende a schiarirsi, la sua resistenza si accentua nel tempo poiché “il processo di ossidazione-resinificazione continua anche dopo la posa”, diviene sempre più compatto e sempre meno poroso al punto da sembrare, dopo decenni, quasi vetrificato. Inizialmente prodotto in colori standard, oggi lo si può trovare in molteplici colori e anche con grafiche molto accattivanti. La natura del materiale permette di averlo nella versione opaca; è venduto in teli o piastrelle.
Foto: ©PROJECT FLOORS
Per quanto la gomma sia un materiale naturale, le pavimentazioni sono costituite da una piccola quantità di gomma naturale e per la rimanente parte da gomma sintetica (origine petrolchimica) con l’aggiunta di pigmenti. Prodotto tramite il processo di vulcanizzazione della gomma - lo stesso adoperato per gli pneumatici delle auto - si trova in commercio sotto forma di teli, lastre e mattonelle perfettamente planari di uno spessore compreso fra 2 e 5 mm, privi di irregolarità, variazioni di spessore e difetti strutturali, che ne fa resistenza e durata.
I pavimenti in gomma sono noti per la loro capacità di assorbire gli urti, tanti da essere definite pavimentazioni anti-trauma e utilizzati moltissimo in ambienti con presenza di bambini o anziani. La gomma è infine l’unico pavimento resiliente che si può utilizzare tranquillamente in esterno, soprattutto nella versione “colato in opera”, una gettata unica senza giunture che da vita ad una pavimentazione omogenea e totalmente priva di barriere architettoniche.
Segue ai materiali naturali del linoleum e della gomma, il PVC (cloruro di Polivinile), una delle materie plastiche più diffuse ed economiche allo stesso tempo.
In edilizia è usato in tanti settori: tubazioni come le grondaie, cavi elettrici, infissi e serramenti, pavimenti e anche rivestimenti per mobili.
Il PVC appartiene alla famiglia degli idrocarburi polimeri quali poliammide, polipropilene, poliestere, polietilene, poliuretano ecc. nota per è offrire stabilità, grande resistenza all’usura e soprattutto grande resilienza.
I pavimenti in PVC possono essere semiflessibili, omogenei, eterogenei, su schiuma (cushion floor) e multistrato. Il PVC è venduto in teli alti uno o più metri che riproducono effetti iperrealistici sia visivi che tattili. È un materiale molto resistente e duraturo ma “soffre” in presenza di elevate fonti di calore.
Foto: ©Gerflor
Il vinile si può definire la nuova generazione di pavimenti in PVC. I pavimenti in vinile sono altamente decorativi e facili da posare e si distinguono in LVT ovvero Luxury Vinyl Tile e SPC ovvero Stone Polymer Composite, quest’ultimi avendo un supporto di pietra calcarea combinato con polvere di PVC e stabilizzanti, ha una compattezza superiore ad un pavimento LVT che risulta essere più flessibile.
L’evoluzione della grafica ha permesso di creare una gamma quasi infinita di colori e fantasie. I pavimenti in vinile riescono ad emulare perfettamente l’effetto del legno, della pietra, del marmo, del cotto, oppure giocano con colori e fantasie pressoché infinite. A differenza del PVC classico sono venduti in forma di piastrella quadrata o rettangolare.
Il pavimento in vinile è antiscivolo, antirumore, caldo, durevole, resistente ed impermeabile.
Foto: ©LIUNI
I pavimenti resilienti possono essere posati sia su massetto di nuova costruzione che su pavimento esistente. In entrambi i casi è necessario che il supporto abbia resistenza meccanica, un’umidità residua inferiore ai valori prescritti, superficie liscia.
Poiché i pavimenti resilienti sono impermeabili, la questione umidità è molto importante, onde evitare di vedere antisettici feromoni di scollamento e formazione di bolle, bisognerebbe valutare di inserire una barriera al vapore.
Invece, per rendere il supporto liscio bisognerà prevedere una rasatura o la posa di un promotore di adesione. Infine, per quanto i pavimenti resilienti siano utilizzati nel fai da te in realtà ci sono specifiche istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione, normate dalla UNI 11515-1:2020, pertanto, sarebbe sempre auspicabile delegare la posa a personale tecnico specializzato.
Tra le peculiarità di un pavimento resiliente vi sono la continuità del rivestimento, l’elasticità, lo spessore ridotto, la facilità di lavorazione, proprietà isolanti, impermeabili, riciclabilità al 100%, antiscivolo e durabilità. Tra queste peculiarità, l’elasticità, cioè la capacità di ritornare velocemente alle condizioni iniziali dopo aver subito una deformazione provocata da un carico di breve durata, è quella che ha reso questi materiali tra i più utilizzati in tutte quelle opere aperte al pubblico in cui vi è traffico intenso pedonale.
Infatti, se nell’ambito residenziale la ceramica e il legno sono i materiali maggiormente usati per i pavimenti interni, in contesti come università, scuole, ospedali, palestre, cinema, aeroporti, asili, biblioteche, le superfici a pavimento sono ricoperte con materiali resilienti. Ma, nell’ultimo periodo, la tendenza sta cambiando. Grazie alla sua versatilità, alla confortevolezza al passo, al calore al tatto, alla resistenza e alla durabilità, questo materiale ha fatto il suo ingresso nel retail, nel settore alberghiero, ma soprattutto nelle abitazioni.
Se si vuole rinnovare velocemente la propria casa evitando “ingombranti” lavorazioni, i pavimenti resilienti sono una buona soluzione perché oltre che su supporto di nuova costruzione possono essere posati in sovrapposizione alla pavimentazione esistente. La posa può essere con adesivo o a click, quest’ultima versione consente di rimuove facilmente il pavimento e riutilizzarlo altrove e/o sostituirlo con un altro per cambiare look. Il ridotto spessore, 2÷3 mm, non crea problemi di quota per quanto riguarda porte interne ed infissi.
Foto: ©Virag
Pavimenti resilienti, il linoleum
Il Linoleum è il progenitore dei pavimenti resilienti. Erroneamente considerato un materiale artificiale, il linoleum è in realtà un materiale naturale, formato da polveri di sughero, di legno e di pietra, con resina, pigmenti e olio di lino, con un supporto di juta. Il linoleum è molto resistente, è un prodotto molto ‘igienico’, infatti è molto utilizzato negli ospedali ed è anche un’ottima soluzione per chi soffre di asma poiché respinge polveri e batteri.Essendo un materiale naturale nel tempo tende a schiarirsi, la sua resistenza si accentua nel tempo poiché “il processo di ossidazione-resinificazione continua anche dopo la posa”, diviene sempre più compatto e sempre meno poroso al punto da sembrare, dopo decenni, quasi vetrificato. Inizialmente prodotto in colori standard, oggi lo si può trovare in molteplici colori e anche con grafiche molto accattivanti. La natura del materiale permette di averlo nella versione opaca; è venduto in teli o piastrelle.
Foto: ©PROJECT FLOORS
Pavimenti resilienti, la gomma
Per quanto la gomma sia un materiale naturale, le pavimentazioni sono costituite da una piccola quantità di gomma naturale e per la rimanente parte da gomma sintetica (origine petrolchimica) con l’aggiunta di pigmenti. Prodotto tramite il processo di vulcanizzazione della gomma - lo stesso adoperato per gli pneumatici delle auto - si trova in commercio sotto forma di teli, lastre e mattonelle perfettamente planari di uno spessore compreso fra 2 e 5 mm, privi di irregolarità, variazioni di spessore e difetti strutturali, che ne fa resistenza e durata.I pavimenti in gomma sono noti per la loro capacità di assorbire gli urti, tanti da essere definite pavimentazioni anti-trauma e utilizzati moltissimo in ambienti con presenza di bambini o anziani. La gomma è infine l’unico pavimento resiliente che si può utilizzare tranquillamente in esterno, soprattutto nella versione “colato in opera”, una gettata unica senza giunture che da vita ad una pavimentazione omogenea e totalmente priva di barriere architettoniche.
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Pavimenti resilienti, il PVC
Segue ai materiali naturali del linoleum e della gomma, il PVC (cloruro di Polivinile), una delle materie plastiche più diffuse ed economiche allo stesso tempo.In edilizia è usato in tanti settori: tubazioni come le grondaie, cavi elettrici, infissi e serramenti, pavimenti e anche rivestimenti per mobili.
Il PVC appartiene alla famiglia degli idrocarburi polimeri quali poliammide, polipropilene, poliestere, polietilene, poliuretano ecc. nota per è offrire stabilità, grande resistenza all’usura e soprattutto grande resilienza.
I pavimenti in PVC possono essere semiflessibili, omogenei, eterogenei, su schiuma (cushion floor) e multistrato. Il PVC è venduto in teli alti uno o più metri che riproducono effetti iperrealistici sia visivi che tattili. È un materiale molto resistente e duraturo ma “soffre” in presenza di elevate fonti di calore.
Foto: ©Gerflor
Pavimenti resilienti, il vinile
Il vinile si può definire la nuova generazione di pavimenti in PVC. I pavimenti in vinile sono altamente decorativi e facili da posare e si distinguono in LVT ovvero Luxury Vinyl Tile e SPC ovvero Stone Polymer Composite, quest’ultimi avendo un supporto di pietra calcarea combinato con polvere di PVC e stabilizzanti, ha una compattezza superiore ad un pavimento LVT che risulta essere più flessibile.L’evoluzione della grafica ha permesso di creare una gamma quasi infinita di colori e fantasie. I pavimenti in vinile riescono ad emulare perfettamente l’effetto del legno, della pietra, del marmo, del cotto, oppure giocano con colori e fantasie pressoché infinite. A differenza del PVC classico sono venduti in forma di piastrella quadrata o rettangolare.
Il pavimento in vinile è antiscivolo, antirumore, caldo, durevole, resistente ed impermeabile.
Foto: ©LIUNI
Pavimenti resilienti, il sottofondo
I pavimenti resilienti possono essere posati sia su massetto di nuova costruzione che su pavimento esistente. In entrambi i casi è necessario che il supporto abbia resistenza meccanica, un’umidità residua inferiore ai valori prescritti, superficie liscia.Poiché i pavimenti resilienti sono impermeabili, la questione umidità è molto importante, onde evitare di vedere antisettici feromoni di scollamento e formazione di bolle, bisognerebbe valutare di inserire una barriera al vapore.
Invece, per rendere il supporto liscio bisognerà prevedere una rasatura o la posa di un promotore di adesione. Infine, per quanto i pavimenti resilienti siano utilizzati nel fai da te in realtà ci sono specifiche istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione, normate dalla UNI 11515-1:2020, pertanto, sarebbe sempre auspicabile delegare la posa a personale tecnico specializzato.