Resto al Sud, arriva la versione potenziata
I finanziamenti della misura “Resto al Sud” saranno articolati in questo modo: 50% (anziché 35%) come contributo a fondo perduto e 50% (anziché 65%) come prestito a tasso zero.Sale anche da 50mila euro a 60mila euro il finanziamento massimo erogabile ad ogni beneficiario. Resta invece di 200mila euro il finanziamento massimo che può essere concesso ai soggetti costituiti sotto forma di società.
Non cambiano i beneficiari; giovani dai 18 ai 45 anni e professionisti residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017, che intendono avviare nuove attività nella loro terra di origine.
Resto al Sud per il rilancio del Mezzogiorno
La misura “Resto al Sud” è stata introdotta nel 2017 dalla legge “Mezzogiorno” e ha via via ampliato la sua portata.Oggi permette di avviare iniziative imprenditoriali per:
- la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- la fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- il turismo.
Sono inoltre ammissibili le spese per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività.