“Siamo consapevoli della complessità del lavoro che state svolgendo e delle tante istanze cui dovete dare riscontro - scrive Inarsind - ma siamo costretti a dover sollecitare la vostra attenzione su un tema che appare, ai tanti liberi professionisti iscritti a Inarcassa, incomprensibile dato che si tratta di esprimere un parere di competenza senza dover allocare risorse”.
Quindi Inarsind, l’associazione sindacale degli ingegneri e architetti liberi professionisti “che rappresenta, nella sua completa indipendenza, gli stessi iscritti ad Inarcassa, è costretta a far sentire la sua voce per chiedere di provvedere ad un atto dovuto e atteso da tempo che potrebbe liberare una linea di sussidi a favore degli iscritti più in difficoltà”.
Inarcassa e i 100 milioni di euro di aiuti ai professionisti
Inarsind ricorda che lo scorso 12 maggio il Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa ha deliberato - nell’ambito delle sue competenze e nelle disponibilità dell’Ente e utilizzando le provviste derivanti dai versamenti degli iscritti senza ricorrere a debiti o a finanziamenti - una variazione di bilancio per l’ammontare di 100 milioni di euro finalizzati a fornire le prime indispensabili misure di assistenza agli iscritti colpiti dalla pandemia e le prime misure di sostegno al reddito per gli iscritti. Come disposto dal DL 509/1994 art. 3, queste delibere sono state trasmesse ai Ministeri vigilanti per il necessario parere di competenza.Si tratta dei 100 milioni di euro che il Consiglio di Amministrazione di Inarcassa aveva deciso a marzo di destinare alle misure di assistenza tese a fronteggiare l’emergenza Covid-19 e che il Comitato Nazionale dei Delegati ha confermato il 12 maggio.
“Purtroppo - si legge nella lettera Inarsind - ci risulta siano ampliamente trascorsi i termini entro i quali una risposta era dovuta, quantomeno era auspicabile per prendere atto, in un momento di grave emergenza, dell’importante determinazione presa coraggiosamente dall’Ente. L’approvazione definitiva delle Delibere di CND è assolutamente attesa e in questi mesi tutte le rappresentanze sindacali, tra le quali Inarsind rappresenta una storica componente essendo stata fondata nel lontano 1950, sono state assediate con pressanti sollecitazioni da parte degli iscritti, vista la paradossale situazione di non poter disporre di fondi propri per attuare quanto si è democraticamente deliberato”.
Inarsind fa sapere di aver “già inviato nei mesi scorsi delle richieste al Governo per assicurare l’avvio di investimenti pubblici di sostegno alla domanda interna che coinvolga tutta la forza lavoro della Nazione ed ora siamo a disposizione per affrontare il difficile momento delle scelte operative con la convinzione che il Decreto Semplificazioni sia l’occasione per richiedere il contributo propositivo degli architetti e ingegneri liberi professionisti. La sfida è rimuovere gli ostacoli burocratici e le incertezze per avviare un piano straordinario per tutte le opere, grandi, medie e piccole”.
“Per quanto sopra - conclude Inarsind - senza voler limitare l’attività di controllo dei competenti uffici, chiediamo cortesemente il vostro autorevole intervento per concludere con somma urgenza l’esame delle delibere e per la trasmissione dei benestare alla Cassa di previdenza”.