NORMATIVA
Ddl rigenerazione urbana: cosa ne pensano architetti, imprese edili e Comuni
I giovani professionisti chiedono di essere ascoltati e considerati una risorsa
PROFESSIONE
I giovani professionisti chiedono di essere ascoltati e considerati una risorsa
Ieri sit-in di proposta a Montecitorio per consegnare a Governo e Parlamento il Manifesto
09/07/2020 - Non essere discriminati quando si tratta di riconoscere misure di sostegno economico alle imprese in difficoltà (leggi soprattutto il contributo a fondo perduto); essere ascoltati in merito alla complessità normativa e alle criticità operative delle iniziative intraprese dal Governo; essere tenuti in considerazione dallo Stato per quello che sono, ossia una risorsa per la crescita e il futuro del Paese su cui bisogna investire.
Sono le richieste delle associazioni dei giovani professionisti italiani - ingegneri e architetti, geometri e periti industriali, avvocati e notai, consulenti del lavoro e assistenti sociali - che ieri pomeriggio hanno dato vita ad un “sit-in di proposta” davanti a Montecitorio.
I giovani professionisti under 40 rappresentano circa 1 dei 2,3 milioni di professionisti italiani, il loro lavoro contribuisce in maniera notevole al Pil nazionale ma si sentono trascurati dalla politica, non adeguatamente sostenuti in un momento di crisi come questo che li ha colpiti duramente, al pari ti tutte le altre categorie produttive.
Lo scopo del sit-in era quello di consegnare al Governo e al Parlamento il “Manifesto delle associazioni dei giovani professionisti” contenente poche e precise richieste, nel solco del Manifesto delle Professioni per la nascita del Paese, presentato dai Consigli Nazionali nella manifestazione del 2 giugno scorso.
- non discriminare i professionisti nel riconoscimento di misure di sostegno economico alle imprese in difficoltà (contributo a fondo perduto ex art. 25 Decreto Rilancio);
- dare ascolto ai professionisti circa la complessità normativa e le criticità operative. I Professionisti devono diventare interlocutori imprescindibili del Governo;
- che lo Stato in cui crediamo e in cui investiamo quotidianamente creda in noi e ci consideri, non sono quali ammortizzatori sociali di un sistema burocraticamente appesantito, ma come risorse per la crescita e il futuro del Paese su cui investire;
- la riduzione della pressione fiscale;
- di evitare il triste fenomeno dell’emigrazione professionale.
- assegnazione agevolata da parte della committenza pubblica sotto soglia e privata a Studi professionali qualificati che abbiano al proprio interno in regime di dipendenza, in associazione e/o collaborazione ingegneri under 40;
- voucher formativi individuali destinati ai professionisti iscritti agli albi e collegi professionali;
- applicazione dei principi dell’equo compenso a tutti i committenti pubblici e privati;
- estensione dell’applicazione del disciplinare di incarico ai rapporti di collaborazione tra professionisti;
- certezza dei pagamenti, legando ogni atto pubblico derivato dal lavoro di un professionista iscritto ad ordini o collegi, alla conferma del pagamento della parcella;
- agevolazione Start-UP Inarcassa.
Sono le richieste delle associazioni dei giovani professionisti italiani - ingegneri e architetti, geometri e periti industriali, avvocati e notai, consulenti del lavoro e assistenti sociali - che ieri pomeriggio hanno dato vita ad un “sit-in di proposta” davanti a Montecitorio.
I giovani professionisti under 40 rappresentano circa 1 dei 2,3 milioni di professionisti italiani, il loro lavoro contribuisce in maniera notevole al Pil nazionale ma si sentono trascurati dalla politica, non adeguatamente sostenuti in un momento di crisi come questo che li ha colpiti duramente, al pari ti tutte le altre categorie produttive.
Lo scopo del sit-in era quello di consegnare al Governo e al Parlamento il “Manifesto delle associazioni dei giovani professionisti” contenente poche e precise richieste, nel solco del Manifesto delle Professioni per la nascita del Paese, presentato dai Consigli Nazionali nella manifestazione del 2 giugno scorso.
Il Manifesto delle associazioni dei giovani professionisti
I giovani professionisti chiedono di:- non discriminare i professionisti nel riconoscimento di misure di sostegno economico alle imprese in difficoltà (contributo a fondo perduto ex art. 25 Decreto Rilancio);
- dare ascolto ai professionisti circa la complessità normativa e le criticità operative. I Professionisti devono diventare interlocutori imprescindibili del Governo;
- che lo Stato in cui crediamo e in cui investiamo quotidianamente creda in noi e ci consideri, non sono quali ammortizzatori sociali di un sistema burocraticamente appesantito, ma come risorse per la crescita e il futuro del Paese su cui investire;
- la riduzione della pressione fiscale;
- di evitare il triste fenomeno dell’emigrazione professionale.
Le proposte del Network Giovani Ingegneri del CNI
L’iniziativa dei giovani professionisti si è avvalsa, tra gli altri, del contributo del Network Giovani Ingegneri del CNI che, per l’occasione, ha elaborato una serie di proposte che si sposano con quelle avanzate nel Manifesto presentato ieri:- assegnazione agevolata da parte della committenza pubblica sotto soglia e privata a Studi professionali qualificati che abbiano al proprio interno in regime di dipendenza, in associazione e/o collaborazione ingegneri under 40;
- voucher formativi individuali destinati ai professionisti iscritti agli albi e collegi professionali;
- applicazione dei principi dell’equo compenso a tutti i committenti pubblici e privati;
- estensione dell’applicazione del disciplinare di incarico ai rapporti di collaborazione tra professionisti;
- certezza dei pagamenti, legando ogni atto pubblico derivato dal lavoro di un professionista iscritto ad ordini o collegi, alla conferma del pagamento della parcella;
- agevolazione Start-UP Inarcassa.