13/07/2020 - È stata pubblicata nei giorni scorsi da UNI, l’Ente Italiano di Normazione, la Prassi di Riferimento UNI/PdR 88:2020 “Requisiti di verifica del contenuto di riciclato e/o recuperato e/o sottoprodotto presente nei prodotti”.
Il documento è stato elaborato dal Tavolo di lavoro
‘Certificazione prodotti CAM’ ed è frutto della collaborazione tra
UNI,
AIOICI (Associazione Italiana Organismi Indipendenti di Certificazione e Ispezione),
ALPI (Associazione Laboratori e Organismi di Certificazione e Ispezione) e
CONFORMA (Associazione di Organismi di Certificazione Ispezione Prova e Taratura).
La
prassi di riferimento UNI/PdR 88:2020 definisce principalmente la
modalità di verifica del contenuto di riciclato, recuperato e sottoprodotto dichiarato da un’organizzazione per un proprio prodotto immesso sul mercato nazionale, indipendentemente dalla sua tipologia.
Il documento stabilisce però anche i
requisiti dello schema e dell’iter certificativo, venendo così ad essere uno strumento particolarmente utile a tutti gli organismi di certificazione chiamati a verificare e certificare il contenuto di materiale riciclato o recuperato di un prodotto (eventualmente ulteriormente distinto tra la sua componente pre-consumer e post-consumer). La prassi di riferimento è stata inoltre studiata per essere un valido strumento di guida per le stesse organizzazioni che intendono dichiarare questi aspetti ambientali della loro produzione.
Riciclati e sottoprodotti, CAM e Protocolli di sostenibilità
La certificazione basata sulla prassi ora pubblicata, rilasciata da organismi di certificazione, può essere considerata un mezzo di verifica appropriato per dimostrare i requisiti relativi al contenuto di materiale riciclato, recuperato o di sottoprodotto indicati nei
Criteri Ambientali Minimi (CAM) emanati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Ma risulta parimenti utile per la dimostrazione dei medesimi requisiti richiesti ai
prodotti, componenti e materiali dai diversi protocolli di sostenibilità degli edifici (ad es. LEED, ITACA, ecc.).
UNI ricorda che le
prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido (al massimo otto mesi dall’approvazione della richiesta) processo di condivisione ristretta ai soli autori, verificata l’assenza di norme o progetti di norma allo studio sullo stesso argomento.
Esse costituiscono una tipologia di
documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento. La prassi di riferimento è scaricabile gratuitamente dal Catalogo online (
Le prassi pubblicate).