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Fuga cementizia o epossidica?

Fuga cementizia o epossidica?

Elastiche, resistenti, durevoli, antimacchia, antimuffa, idrorepellenti: le fughe svolgono un ruolo fondamentale nella posa di pavimenti e rivestimenti

Vedi Aggiornamento del 14/03/2025
Foto: Volodymyr Vorona©123RF.com
Foto: Volodymyr Vorona©123RF.com
di Rosa di Gregorio
Vedi Aggiornamento del 14/03/2025
26/08/2020 - Le fughe sono un dettaglio imprescindibile nella posa di pavimenti e rivestimenti, nonché un obbligo secondo la UNI 11493 che non ammette più la posa senza fuga. Esse svolgono un ruolo sia estetico che tecnico.

Dal punto di vista estetico, la quantità di nuances in commercio è enorme: si può scegliere l’uniformità usando colori dalle tonalità molto vicine a quelle del rivestimento oppure i contrasti, enfatizzando la trama delle fughe stesse, o ancora dirigendosi verso scelte estrose, come fughe con glitter o fotoluminescenti.

Dal punto di vista tecnico, le fughe svolgono diverse funzioni:
- chiudono e sigillano le piastrelle dei rivestimenti tra loro;
- essendo elastiche, rispetto alle piastrelle che sono rigide, resistono alle piccole dilatazioni causate dagli sbalzi termici;
evitano distacchi e/o fessurazioni del rivestimento, nel caso in cui si verificassero movimenti dovuti all’inflessione del supporto sottostante;
- celano le eventuali disparità dimensionali tra le piastrelle, soprattutto se si posano tipologie non rettificate;

Le fughe possono essere a base di stucco cementizio o epossidico. Quale scegliere per la propria casa?


Fughe cementizie

Le fughe cementizie sono costituite da malte con legante a base cementizia e sono impiegate da sempre in ambito residenziale. Sono suddivise in due classi CG (cementitious grouts): CG1 è la classe normale, CG2 è la classe migliorata.

A queste si possono aggiungere altre due classi, la classe A che è la resistenza all'abrasione e la classe W che è l'idrorepellenza. In ambito residenziale, fuganti cementizi di tipo CG1 sono sufficienti; invece, quando un pavimento è soggetto ad elevati traffici ed usura, a continue variazioni di umidità e/o di temperatura o ad un flusso continuo di acqua, si deve optare per fuganti che abbiano una classe CG2 e preferibilmente anche una classa A e W.

A differenza degli anni passati, i fuganti cementizi, seppur in misura non completamente uguale agli epossidici, presentano buone prestazioni in termini di antiefflorescenza, idrorepellenza, resistenza alla muffa, riduzione delle emissioni di sostante organiche volatili (VOC) e resistenza del colore nel tempo.


Fughe epossidiche

Le fughe epossidiche sono a base di resine epossidiche. A motivo della notevole elasticità, idrorepellenza, resistenza all'abrasione, resistenza ai prodotti chimici e alle sollecitazioni meccaniche, essendo antimacchia, esenti da efflorescenze, antimuffa, antibatteriche, le fughe epossidiche sono largamente impiegate in tutti quegli ambienti definiti "tecnici", ossia soggetti a flussi elevati, usura, a continue variazioni termiche e di umidità e che richiedono un'elevata igienicità delle superfici.

A differenza delle fughe cementizie, quelle epossidiche sono classificate secondo un'unica classe, la RG (resin grouts), che raccoglie in sé tutte le caratteristiche precedentemente citate.

Il costo delle fughe epossidiche è più elevato rispetto a quello delle fughe cementizie. Ma, dato che in ambito residenziale sono sempre più usati i grandi formati ultrasottili, come il gres laminato, vi è un certo abbattimento dei costi, poiché i quantitativi di stucco dipendono dalla larghezza, lunghezza e spessore della piastrella nonché dalla larghezza della fuga.

In generale, in ambito residenziale, si possono scegliere le fughe cementizie senza alcun problema visto che i fuganti cementizi presenti in commercio sono ormai tutti di ultima generazione, come quelli di classe CG2WA, che sono dei fuganti di classe migliorata, resistenti all’abrasione e idrorepellenti. Se non si posa un rivestimento di grande formato, usare un fugante epossidico per tutta la casa potrebbe risultare molto dispendioso. In alternativa, si potrebbe prevedere l’utilizzo del fugante epossidico solo in alcuni ambienti della casa, come la cucina e il bagno, che sono maggiormente soggetti alla formazione di umidità e che necessitano di costante igienizzazione. Oppure, sarebbe ideale fugare con stucco epossidico le piastrelle della doccia, per evitare la formazione dell’antiestetica nonché insalubre muffa, soprattutto se si decide di non impermeabilizzare la doccia.

Che si opti per l’una o per l’altra tipologia di fugante, è fondamentale accertarsi che venga effettuata un’accurata pulizia del rivestimento al termine della posa, poiché questo garantirà nel tempo la bellezza e le prestazioni delle superfici e dei materiali utilizzati.
 

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