Permesso in sanatoria e variante possono essere richiesti insieme?
NORMATIVA
Permesso in sanatoria e variante possono essere richiesti insieme?
CdS: in linea di principio sì, ma solo se non è una scappatoia per proseguire nella realizzazione di opere abusive
14/09/2020 - Si può chiedere il permesso di costruire in sanatoria contestualmente ad una variante in corso d’opera? Il Consiglio di Stato, con la sentenza 5288/2020, ha spiegato che in linea generale la risposta è sì, ma bisogna accertare che le due richieste siano autonome.
La variante, in sostanza, non deve essere una scappatoia per realizzare in modo legittimo delle opere che, altrimenti, contrasterebbero con i permessi già rilasciati.
Il Tar ha affermato, da una parte, che alcune opere fossero insanabili e, dall’altra, che non si potesse agire in variante rispetto ad una progettualità non assentita perché difforme dal titolo abilitativo originario.
I giudici di primo grado pensavano inoltre che quella proposta nella variante fosse una “variazione essenziale”, per la quale sarebbe stato necessario un permesso di costruire autonomo.
Questo vuol dire, parafrasando le parole dei giudici, che con la variante si può solo chiedere di discostarsi parzialmente da un progetto già assentito per esigenze pratiche riscontrate in corso d’opera. Al contrario, la variante non può giustificare la prosecuzione di opere illegittime, per le quali è stata chiesta la sanatoria.
Sulla base di questi motivi, il CdS ha confermato l’annullamento del permesso di costruire in sanatoria e della variante in corso d’opera.
La variante, in sostanza, non deve essere una scappatoia per realizzare in modo legittimo delle opere che, altrimenti, contrasterebbero con i permessi già rilasciati.
Sanatoria e variante, il caso
Il caso riguarda il proprietario di un terreno, che aveva realizzato un complesso immobiliare in difformità dai permessi rilasciati. Il responsabile dell’intervento aveva in seguito richiesto il permesso di costruire in sanatoria e, contestualmente, anche la variante in corso d’opera di alcuni interventi. Entrambe le richieste erano state accettate dal Comune, ma annullate dal Tar.Il Tar ha affermato, da una parte, che alcune opere fossero insanabili e, dall’altra, che non si potesse agire in variante rispetto ad una progettualità non assentita perché difforme dal titolo abilitativo originario.
I giudici di primo grado pensavano inoltre che quella proposta nella variante fosse una “variazione essenziale”, per la quale sarebbe stato necessario un permesso di costruire autonomo.
Sanatoria e variante, non sempre possono coesistere
Il Consiglio di Stato ha spiegato che non esiste una norma che impedisce la richiesta del permesso di costruire in sanatoria insieme ad una variante in corso d’opera a condizione che “ciascun atto esplichi la sua funzionalità, senza attingerla ai contenuti dell’altro”.Questo vuol dire, parafrasando le parole dei giudici, che con la variante si può solo chiedere di discostarsi parzialmente da un progetto già assentito per esigenze pratiche riscontrate in corso d’opera. Al contrario, la variante non può giustificare la prosecuzione di opere illegittime, per le quali è stata chiesta la sanatoria.
Sulla base di questi motivi, il CdS ha confermato l’annullamento del permesso di costruire in sanatoria e della variante in corso d’opera.