01/09/2020 - “Realizzare, nei borghi delle Alpi e degli Appennini, progetti per rigenerare spazi dove abitare, vivere, fare impresa, innovare”.
È questo uno degli obiettivi dell’
accordo siglato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (
CNAPPC) e l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (
UNCEM).
“Nei 5.552 piccoli Comuni d’Italia - spiegano i firmatari dell’accordo - si trova
una casa vuota ogni due occupate: solo il 15% di quelle disponibili ospiterebbero 300mila abitanti, e le opere di adeguamento edilizie potrebbero valere 2 miliardi di euro nella rigenerazione e decine di migliaia di nuovi addetti”.
Secondo CNAPPC e UNCEM, è necessario e urgente definire un
nuovo piano per agevolare investimenti e interventi di recupero, per riabitare borghi e centri storici, come anche previsto dalla legge 157/2017 sui piccoli Comuni, per i quali - ricordiamo - sono stati appena pubblicati i criteri per
assegnare 160 milioni di euro fino al 2023.
L’accordo punta alla promozione e allo sviluppo dei territori montani - anche attraverso un migliore utilizzo dei fondi europei, regionali e nazionali disponibili volti alla rigenerazione dei processi di sviluppo locale - con
nuovi strumenti di pianificazione urbanistica, progettazione architettonica, ripensamento degli spazi pubblici e privati nei borghi e nei villaggi alpini e appenninici.
Punta a rappresentare gli interessi degli enti locali della montagna nei rapporti con Governo, Parlamento, Stato e Regioni; a costruire opportunità di sviluppo
per rendere più smart e green i territori rurali, montani e interni italiani, sostenendo la realizzazione di reti infrastrutturali, anche digitali; punta, inoltre, a promuovere una politica per la montagna che inserisca le popolazioni montane nel più ampio processo di sviluppo perseguito ad ogni livello istituzionale e attuato secondo criteri di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
L’accordo mira anche a
sollecitare ricerche e studi diretti a individuare le soluzioni da suggerire agli Enti locali, alle Regioni, al Governo, al Parlamento e agli organismi europei anche finalizzate allo sviluppo sostenibile; a incentivare, tra le Amministrazioni dei Comuni e di tutti gli Enti territoriali, modalità pubbliche di selezione dei migliori progetti per interventi di recupero o di nuove opere, al fine di individuare migliori opportunità e strategie.
CNAPPC: ‘rivedere l’equilibrio tra città ed aree interne’
Per Walter Baricchi, componente del CNAPPC, l’accordo è significativo anche perché si propone di “costruire proposte di formazione che riguardino under 35 ma anche Amministratori locali,
aumentando la capacità amministrativa e le competenze tra chi è chiamato a ruoli di rappresentanza e di guida delle comunità promuovendo ogni possibile collaborazione con gli organismi nazionali, europei ed internazionali interessati allo sviluppo sostenibile della montagna”.
Baricchi sottolinea poi che “
l’equilibrio tra città ed aree interne deve essere completamente rivisto alla luce delle nuove modalità di vita, lavoro, tempo libero che il post Covid ci sta imponendo: è assolutamente necessario che questi cambiamenti - e l’Accordo con UNCEM ha questa finalità - si trasformino in opportunità. A questo proposito sono fondamentali le politiche di rigenerazione pensate proprio alla luce di questi cambiamenti e passando, quindi, dalla rigenerazione urbana tout court alla rigenerazione dei territori”.
UNCEM: ‘patto per generare opportunità di sviluppo’
“Questo accordo di collaborazione è particolarmente importante per UNCEM, spiega Marco Bussone, Presidente nazionale dell’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani. Stringiamo un
patto per generare opportunità di sviluppo nei borghi e nei territori montani del Paese, Alpi e Appennini, il 54% dell’Italia, che ripartono da una valorizzazione del patrimonio, degli spazi, degli immobili.
Attuiamo così un altro pezzo della legge 158/2017 sui piccoli Comuni. La
fase del lockdown, con la pandemia, ha acceso i riflettori su temi che UNCEM e gli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ben conoscono perchè sono per noi in cima all’agenda da almeno due decenni e sui quali ora possiamo lavorare a livello nazionale, istituzionale e operativo”.
“È molto preziosa - conclude Bussone - l’attenzione del Consiglio Nazionale degli Architetti verso i territori. È moderna, a prova di futuro, proprio nel momento in cui
montagna e rivitalizzazione dei borghi diventano pezzi portanti del Recovery Fund, del Green New Deal, nel quadro dell’Ecologia integrale che ci insegna Papa Francesco nella Laudato Si. Rigenerare luoghi fino a ieri considerati da troppe parti dell’economia e della politica ai margini, oggi è possibile, superando sperequazioni. Il patto UNCEM-CNAPPC è vincente”.