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Superbonus 110%, gli abusi negli appartamenti non fermano la detrazione

Superbonus 110%, gli abusi negli appartamenti non fermano la detrazione

Il DL Agosto, convertito in legge, dà anche una definizione chiara di accesso autonomo e snellisce l’iter in assemblea condominiale

Vedi Aggiornamento del 28/07/2022
Foto: salvo77na©123RF.com
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di Paola Mammarella
13/10/2020 - Ok al Superbonus 110% per gli interventi sulle parti comuni degli edifici, anche se negli appartamenti sono stati commessi piccoli abusi edilizi. È una delle novità contenute nel Decreto Agosto, convertito definitivamente in legge dopo l’approvazione, con fiducia, alla Camera dei Deputati.
 
La legge chiarisce anche il concetto di accesso autonomo e semplifica l’iter che l’assemblea condominiale deve seguire per deliberare i lavori in condominio.
 

Superbonus e irregolarità urbanistiche

Le asseverazioni dei tecnici sullo stato legittimo degli immobili plurifamiliari, e i relativi accertamenti, devono essere riferiti esclusivamente alle parti comuni degli edifici interessati dagli interventi.
 
Questo significa che si possono realizzare gli interventi sulle parti comuni dei condomìni in cui uno o più condòmini abbiano commesso delle irregolarità nei propri appartamenti, a condizione che tali irregolarità non riguardino le parti comuni.
 

Superbonus, la definizione di accesso autonomo

Per “accesso autonomo dall’esterno” si intende un accesso indipendente, non comune ad altre unità immobiliari, chiuso da cancello o portone d'ingresso che consenta l'accesso dalla strada o da cortile o giardino anche di proprietà non esclusiva.
 
“In questo modo - ha commentato il sottosegretario Alessio Villarosa dalla sua pagine Facebook - saranno ancora più numerosi i soggetti che potranno beneficiare della norma”.
 

Superbonus, approvazione in assemblea condominiale

Per richiedere un finanziamento bancario o per esercitare l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito, sarà sufficiente la maggioranza di un terzo dei millesimi di proprietà dell’edificio, invece dei due terzi.
 
In questo modo, la procedura si allinea a quella da seguire per la delibera dei lavori agevolati con il Superbonus, che richiede la maggioranza degli intervenuti in assemblea e almeno un terzo del valore dell'edificio.
 
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