L’obiettivo del disegno di legge è semplificare l’accesso all’esercizio delle professioni regolamentate.
Lauree abilitanti, quali saranno
In base alla bozza approvata in CdM, le lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali, in professioni tecniche industriali e dell’informazione, abiliteranno all’esercizio delle professioni, correlate ai singoli corsi di studio, di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato.Anche i titoli universitari che consentono l’accesso alla professione di dottore agronomo, dottore forestale, pianificatore paesaggista e conservatore potranno essere resi abilitanti su richiesta dei Consigli degli Ordini o dei Collegi professionali o delle relative federazioni nazionali, con uno o più regolamenti da adottare su proposta del Ministro dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro vigilante sull’ordine o sul collegio professionale competente. Tali regolamenti disciplineranno le modalità di svolgimento del tirocinio e degli esami finali.
Lauree abilitanti, come funzioneranno
Secondo quanto previsto dal disegno di legge, il tirocinio pratico-valutativo sarà svolto durante il corso di laurea.Di conseguenza, l’esame conclusivo del corso di studi diventerà la sede nella quale espletare l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione.
Periti Industriali: ‘ottimo punto di partenza’
“Il disegno di legge approvato dal Governo che riconosce il carattere abilitante alle nuove lauree professionalizzanti è un ottimo punto di partenza per favorire e semplificare anche l’accesso dei laureati triennali alla professione di perito industriale. Del resto il Cnpi ha da sempre sostenuto il carattere professionalizzante e abilitante della lauree, attraverso i tirocini convenzionati con l’ordine professionale, lavorando dal 2016 insieme alla Conferenza dei rettori, prima al tavolo tecnico e poi alla cabina di regia sulla materia istituita dall’ex-ministro dell’istruzione Valeria Fedeli”. Questo il commento del Consiglio nazionale dei periti industriali e periti industriali laureati (Cnpi).“Ora - scrive il presidente Giovanni Esposito - però dobbiamo lavorare per rendere abilitanti anche le altre lauree triennali che, con il tirocinio semestrale obbligatorio, danno accesso alla professione di perito industriale. In tal senso come categoria siamo già pronti attraverso la convenzione quadro sottoscritta con i Ministeri dell’università e della giustizia che prevede per chi è iscritto a un corso di laurea triennale, valido per l’iscrizione al nostro albo, di svolgere i sei mesi di tirocinio durante il terzo anno di studio, riconoscendogli almeno 30 cfu. Basterebbe quindi che tutte le università la applicassero in concreto. Per il Cnpi, però, al tassello della formazione è indispensabile aggiungere quello ordinistico: è necessario, infatti, completare la riforma delle professioni tecniche, mediante l’eliminazione delle sovrapposizioni tra gli ordini, sulle quali il Cnpi insieme ad altre professioni tecniche è da tempo impegnato”.