
Credito di imposta prima casa, cosa accade agli immobili frazionati?
RISTRUTTURAZIONE
Credito di imposta prima casa, cosa accade agli immobili frazionati?
L’Agenzia delle Entrate spiega come calcolare il termine di un anno e le nuove tempistiche del Decreto Liquidità
Vedi Aggiornamento
del 19/01/2021

28/10/2020 - Il proprietario di un immobile, utilizzato come prima casa, che la rivende per acquistarne un’altra, ha diritto a delle agevolazioni. Ma cosa accade se l’immobile è molto grande e, prima della vendita, lo fraziona in più appartamenti?
Su questo caso è intervenuta l’Agenzia delle Entrate con la risposta 496/2020.
L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che il credito di imposta spetta anche quando il contribuente procede all’acquisto della nuova abitazione prima della vendita della vecchia casa, a condizione che la vendita avvenga entro un anno dal nuovo acquisto.
A marzo 2020 il contribuente aveva stipulato una promessa di vendita di una delle tre unità immobiliari e a luglio 2020 aveva venduto la seconda delle tre unità immobiliari.
Il contribuente si è quindi rivolto all’Agenzia delle Entrate per capire se avesse diritto al credito di imposta e, in caso affermativo, quali date tenere in considerazione per il calcolo del termine di un anno.
L’Agenzia delle Entrate ha risposto che bisogna rispettare i seguenti termini:
- un anno per il nuovo acquisto agevolato, che decorre dalla data della cessione della prima delle tre unità abitative;
- un anno a decorrere dal nuovo acquisto (15 novembre 2020) entro il quale effettuare le operazioni di vendita delle rimanenti unità abitative.
L’Agenzia ha concluso ricordando che il Decreto Liquidità (Legge 40/2020) ha sospeso i termini nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 dicembre 2020. Di conseguenza, inizieranno o riprenderanno a decorrere dal 1° gennaio 2021.
Su questo caso è intervenuta l’Agenzia delle Entrate con la risposta 496/2020.
Credito di imposta e prima casa, la normativa
Il soggetto che vende l’immobile per il quale ha usufruito delle imposte di registro e dell’Iva agevolate per la prima casa e acquista, entro un anno, un’altra abitazione non di lusso, ha diritto ad un credito di imposta fino a concorrenza dell'imposta di registro o dell'imposta sul valore aggiunto corrisposta in relazione al precedente acquisto agevolato. Ad ogni modo, l’ammontare del credito non può essere superiore all'imposta di registro o all'imposta sul valore aggiunto dovuta per l'acquisto agevolato della nuova casa di abitazione.L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che il credito di imposta spetta anche quando il contribuente procede all’acquisto della nuova abitazione prima della vendita della vecchia casa, a condizione che la vendita avvenga entro un anno dal nuovo acquisto.
Credito di imposta e prima casa, il caso esaminato
Nel caso esaminato, un contribuente aveva frazionato il suo appartamento in tre unità abitative per rivenderle separatamente. A gennaio 2020, aveva stipulato un contratto per acquistare, entro il 15 novembre 2020, una nuova unità immobiliare.A marzo 2020 il contribuente aveva stipulato una promessa di vendita di una delle tre unità immobiliari e a luglio 2020 aveva venduto la seconda delle tre unità immobiliari.
Il contribuente si è quindi rivolto all’Agenzia delle Entrate per capire se avesse diritto al credito di imposta e, in caso affermativo, quali date tenere in considerazione per il calcolo del termine di un anno.
L’Agenzia delle Entrate ha risposto che bisogna rispettare i seguenti termini:
- un anno per il nuovo acquisto agevolato, che decorre dalla data della cessione della prima delle tre unità abitative;
- un anno a decorrere dal nuovo acquisto (15 novembre 2020) entro il quale effettuare le operazioni di vendita delle rimanenti unità abitative.
L’Agenzia ha concluso ricordando che il Decreto Liquidità (Legge 40/2020) ha sospeso i termini nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 dicembre 2020. Di conseguenza, inizieranno o riprenderanno a decorrere dal 1° gennaio 2021.